CRONACA
05/03/2020 - 10:40
CEVA - I Finanzieri della Tenenza di Ceva hanno scoperto una persona che continuava a percepire indebitamente un trattamento pensionistico anche dopo il decesso della convivente. Tra i compiti istituzionali del Corpo della Guardia di Finanza vi è infatti anche quello del contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica ed è proprio in tale contesto operativo che i militari cebani hanno seguito, su delega della Procura della Repubblica di Cuneo, un’attività d’indagine di polizia economico-finanziaria, per ricostruire il periodo temporale e quantificare l’indebito compenso percepito, dopo la morte della donna che aveva diritto al trattamento pensionistico.
Le attività ispettive hanno consentito di appurare che per 8 anni, dal mese di ottobre 2011 a tutto il 2019, l’uomo ha continuato a prelevare dal conto corrente intestato alla convivente defunta, con delega ad operare, la prestazione pensionistica di “invalidità civile” comprensiva della “indennità di accompagnamento” che era accreditata dall’INPS, per un importo totale quantificato in più di 80 mila euro.
Nel caso specifico, il soggetto responsabile è stato segnalato all’autorità giudiziaria di Cuneo per “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato” perchè seppure a conoscenza del decesso della convivente, non aveva comunciato all’Inps la sua morte e continuava a percepire indebitamente gli emolumenti pensionistici.
Immediata la misura presa nei confronti dell’indagato: sono stati anche sottoposti a sequestro preventivo i beni immobili e mobiliari posseduti, e, naturalmente, inoltrata all’Inps l’interruzione immediata della pensione intestata alla donna.
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