Il pronto soccorso dell'ospedale di Ceva
19/03/2020 - 20:11
La Regione Piemonte, in accordo con l’Unità di Crisi, ha deciso nel pomeriggio di chiudere i pronti soccorso di sette ospedali piemontesi, Tra questi ci sono anche Ceva e Bra. Ecco la nota: “Considerato lo stato emergenziale e l'esigenza di proseguire a riorganizzare il sistema di offerta e di liberare professionisti medici per garantire le terapie da prestare a pazienti' Covid, si dispone la sospensione dell'attività dei seguenti pronti soccorso: Giaveno, Venaria, Lanzo, Nizza, Borgosesia, Bra, Ceva”.
Toccherà ai direttori generali provvedere subito a riorganizzare i percorsi e l'attività aziendale in coerenza con la nuova disposizione, liberando le risorse, secondo le necessità Covid, entro e non oltre i prossimi tre giorni.
Interviene l'Uncem, l'unione dei Comuni di Montagna: «Per alcuni dei residenti delle zone in cui si è presa la decisione, la chiusura fa sì che per raggiungere il pronto soccorso più vicino, chi abita nelle alte valli debba fare anche 50 o 70 chilometri. Come accadrà per Valsesia e Alta Val Tanaro. Chi ha fatto questa scelta, i vertici regionali del sistema sanitario e delle Asl, vogliamo auspicare abbiano valutato conseguenze ed effetti organizzativi relativi alla chiusura deii pronto soccorso (e non ad esempio di altri reparti degli stessi nosocomi).
L'offerta sanitaria, oggi e sempre, non può, non deve dimenticare la montagna. Vogliamo come Uncem, con tutti i Sindaci e Amministratori locali, sperare che la scelta di chiudere temporaneamente i pronto soccorso per spostare personale medico e paramedico non sia stata dettata da una situazione di emergenza che sta portando al collasso il sistema sanitario piemontese, come alcuni Sindaci dicono di aver ricevuto come motivazione. I pronto soccorso devono essere tutti riaperti a conclusione della fase di emergenza che stiamo vivendo».
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