17/10/2020 - 16:13
Il ministro della Salute Roberto Speranza, nel corso del vertice con le Regioni, oggi (sabato) ha detto che l'idea di base che ispirerà il nuovo Dpcm programmato tra domenica e lunedì è un "irrigidimento delle misure con una distinzione di base tra attività essenziali e non essenziali perchè abbiamo necessità di limitare i contagi; interveniamo adesso con più forza sulle cose non essenziali per evitare di dover incidere domani sull'essenziale che per il governo è rappresentato da lavoro e scuola”. "Se decidiamo come governo di chiedere a qualche comparto di cessare o limitare le proprie attività - ha assicurato Speranza - ci faremo carico del ristoro".
"Orari scaglionati per le scuole e favorire il più possibile la didattica a distanza per le scuole superiori". E' quanto chiesto dalle Regioni al governo durante il vertice di oggi.
"Sulle piscine e le palestre si valuti di tutelare almeno le squadre che possono rispettare i nuovi protocolli". E' quanto ha spiegato - a quanto si apprende - il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini durante il vertice con il governo in merito all'ipotesi di una eventuale stretta su palestre, piscine e attività sportive nel prossimo Dpcm.
Non chiuderanno negozi di parrucchiere e centri estetici. La misura, a quanto spiegano fonti di governo, non è sul tavolo della discussione in vista del nuovo dpcm con le norme anti contagio. Una valutazione è invece in corso, spiegano le stesse fonti, sullo stop alle palestre e alle piscine e più in generale sugli sport di contatto dilettantistici. Sullo sport, viene spiegato, arriverà una nuova stretta ma è ancora aperto un ventaglio di ipotesi che verranno soppesate nelle prossime ore.
E' previsto tra domani e lunedì il varo del nuovo dpcm anti-Covid, al centro di un lungo vertice notturno a Palazzo Chigi. Tra le ipotesi ci sarebbe quella di un coprifuoco dalle 22, ma senza arrivare a un lockdown.
La linea comune del governo è che le scuole non vadano chiuse. Alcuni ministri ipotizzano di rafforzare le lezioni a distanza (già ora possibili, nell'autonomia dei singoli istituti) e di scaglionare di più gli orari, con classi anche nel pomeriggio. Ma chiudere del tutto le aule, no.
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