Il professor Paolo Lamberti, del "Vasco - Govone - Beccaria"
15/01/2021 - 10:43
Ci sono punti di vista diversi ed è giusto che i nostri lettori li abbiano il più possibile presenti. Quello del professor Paolo Lamberti, docente, da 36 anni del liceo “Vasco Beccaria Govone” è (quasi) controcorrente. La scuola non è chiusa perché c’è la Dad che, per i Licei, per esempio, funziona egregiamente. "Dato che il ministro Azzolina mi ha comunicato che la scuola è chiusa, stamattina pensavo di andare a sciare – scrive Lamberti -. In realtà la scuola è uno dei settori, nella crisi attuale, che ha continuato a funzionare con maggiore continuità: insegnando in un liceo, mi riferisco a questa realtà che coinvolge più del 50% degli studenti delle superiori. Altro è il discorso per elementari e medie, e anche per professionali e tecnici il rientro è necessario per l’uso dei laboratori; né vanno taciuti i problemi per gli allievi che necessitano di sostegno.
Ma rientrare nella scuola in presenza Covid non è rientrare a scuola in presenza: significa per gli allievi tornare con mascherine, congelati nei banchi, senza riuscire a sentirsi, carichi ogni giorno di tutti i libri e dizionari, senza interazioni con altre classi, senza vedersi in faccia: se vogliono parlarsi devono usare Whatsapp. Rientrare significa meno socialità che nella DaD. Non parliamo delle finestre aperte, con le temperature di questi giorni.
Per i docenti vuol dire trovarsi davanti volti di cui non si coglie l’espressione, faticare a vedere gli ultimi banchi, non poter girare tra gli allievi, distribuire libri, scendere in biblioteca; soprattutto è difficile farsi sentire, e alzare la voce è a maggior rischio di contagio (io ho comprato un microfono); né è semplice ascoltare domande ed interrogazioni.
Per non parlare di tutte quelle attività collaterali, conferenze, teatri, viaggi di istruzione, cancellate dal Covid: possibile invece in DaD “portare” le classi a conferenze, come quelle organizzate dalla Normale.
Dire che la scuola è chiusa dimentica la buona efficacia della DaD, almeno per i Licei e sottovaluta la funzione educativa della responsabilità richiesta agli allievi: è un’esperienza che costruisce la tanto vantata resilienza, e aiuta gli studenti a ricordare che vanno a scuola per il proprio futuro, non per dovere. Avere un’istruzione avanzata significa nella vita redditi più alti, salute migliore e longevità maggiore.
Quindi trovo demagogico parlare di scuole chiuse e piste di sci aperte: perché le scuole non sono chiuse, mentre le attività davvero chiuse rischiano di sparire definitivamente. Ed è estremamente ingiusto dimenticare gli sforzi ed il lavoro che docenti ed allievi hanno svolto in questi mesi".
EDIZIONE DI MERCOLEDì 13 GENNAIO 2021
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