15/06/2022 - 07:18
“Per che cosa vuole votare?” Una domanda inaspettata, probabilmente non consentita o almeno al limite del regolamento (che è sempre interpretabile). Come al mercato: “Che formaggio vuole, mia cara signora?” La richiesta si è sentita rivolgere da qualche presidente o componente di seggio all’elettore sorpreso una richiesta così particolare. La questione è stata sollevata anche sui social. Tra gli altri, da un elettore (avvocato) di Mondovì che domenica mattina, dopo essersi recato in un seggio monregalese ha raccontato l’episodio su Facebook e ha commentato: «Forse sbaglio, ma a mio sommesso avviso dovrebbe essere l'elettore, di sua iniziativa, ad eventualmente rifiutare la consegna di una o più schede». Ed un collega gli ha risposto: «Già: è evidente che le schede devono essere consegnate tutte. Poi l’elettore può decidere di ritirarne solo alcune. Altrimenti di fatto si suggerisce di non votare». Le circolari del ministero dell’Interno spiega solo che, dopo la registrazione con tessera e documento, “l’elettore ritira le schede” e deve essere lui a dire quali vuole o meno, facendo eventualmente mettere a verbale le motivazioni del rifiuto.
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