LANGA
23/04/2020 - 12:14
di f.trax
“Centoundici”, titolo di uno degli album più personali di Tiziano Ferro, è un numero che ricorre spesso nella vita della pop star di Latina: «È comparso per la prima volta sulla bilancia quando ero bambino - ha raccontato lo stesso cantante in un’intervista rilasciata nel 2009 -: ho compreso che quel peso eccessivo rappresentava un ostacolo alle mie aspirazioni e l’ho rimosso». Fabrizio Gazzola, 28enne carrucese che svolge la professione di infermiere nell’Ospedale Civile “Santi Antonio e Margherita” di Tortona, ha scelto di trascriverlo assieme al nome del suo idolo musicale dietro al camice indossato a lavoro. Un lavoro ad alto rischio in quanto a stretto contatto con pazienti contagiati dal Covid-19 che ha spinto molti a definire persone come lui “eroi”. «Non sono un eroe, e nemmeno mi sento un eroe! - ha scritto ieri sera Fabrizio sul suo profilo Instagram -. Faccio solamente il mio lavoro e cerco di farlo al meglio perché mi piace e mi fa stare bene… esattamente come mi fa stare bene il mio eroe… colui che ascolto da quando avevo 9 anni, da Xdono! Siamo cresciuti insieme e più di una volta ho cercato e trovato rifugio e conforto nelle tue canzoni, nelle tue frasi..in quella voglia di gridare al mondo la voglia di essere felice! Quanto mi hai capito ed aiutato non lo puoi nemmeno immaginare perché non sai nemmeno della mia esistenza, ma tu hai cantato di me per me… un omaggio a te mio eroe». La risposta di Tiziano Ferro è arrivata, inaspettata, stamattina: “E no caro Fabrizio, ti sbagli. L’eroismo è come la fede, come un mestiere: si esercita. Sei tu l’eroe. E quelli come te. Mi hai commosso. Sono io ad essere orgoglioso all’idea che un ragazzo così abbia avuto ogni tanto una mia canzone in sottofondo. Un’altra cosa: ti conosco bene. Ci conosciamo bene. E voi sapete di chi sto parlando. Grazie”.
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