Il ritaglio della nostra intervista sul numero di mercoledì 30 dicembre 2020
01/01/2021 - 10:50
MONDOVÌ - Sono lì, tra le molte difficoltà, a sorridere con gli occhi, perché con il Covid-19 i volti sono coperti da mascherine. Sono vicine alle donne con lo stesso sostegno e la stessa empatia di prima e provano a trasmettere calore nonostante le mani siano coperte da due paia di guanti. Sono i medici, le ostetriche, il personale infermieristico dell’Ostetricia – Ginecologia dell’ospedale di Mondovì. Nell’anno della pandemia le difficoltà dsi sono moltiplicate, ma sostengono di essere i professionisti più fortunati, perché vedono la vita che continua ogni giorno anche con il maledetto virus. “Perché è una questione di organizzazione”, dice Alice Peroglio Carus, responsabile del reparto capace di allestire percorsi in sicurezza per donne gravide sia positive al covid sia negative.
Dottoressa, il 2020 è stato un anno difficile perché il covid ha condizionato l’operatività. Come vi siete organizzati in Ostetricia/Ginecologia?
Il 2020 è stato un anno impegnativo sotto molteplici aspetti. La pandemia ha determinato la necessità di riorganizzare le attività assistenziali che per un reparto di Ginecologia e Ostetricia ovviamente sono molteplici e diversificate fra loro. Come da indicazioni ministeriali e regionali, ci siamo impegnati da subito al mantenimento di tutto ciò che concerne il percorso Nascita, dalla diagnosi prenatale, alle ecografie e le visite in gravidanza che hanno rispettato le tempistiche e le modalità già in essere in periodo pre-pandemico. La rete fra territorio e Ospedale si è (...)
EDIZIONE DI MERCOLEDì 30 DICEMBRE 2020
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