I protagonisti della storia, Ernesto Brignacca e Pietro Bertolin, primi due a sinistra in un incontro a Garessio
25/12/2025 - 14:56
di p.cam
La Seconda Guerra Mondiale ha regalato tanti episodi di grande umanità: un piccolo, importante, gesto di amicizia rievocato la scorsa settimana in Friuli, grazie al garessino Alessandro Brignacca. «Mio nonno paterno, Ernesto, classe 1918, da Quarzina si era arruolato negli alpini, entrando nel reparto conducenti muli del Battaglione Ceva, era stato sul fronte greco-albanese e poi nella nefasta campagna di Russia; sbandato all’annientamento della propria Compagnia con altri alpini venne poi preso prigioniero dai tedeschi, nel frattempo non più alleati - ci spiega -. Dopo un primo campo di prigionia, tornato in Italia, con altri soldati era stato caricato su una tradotta diretta in Germania. Aveva capito che quello era l’ultimo viaggio e, dopo la sosta in una stazione in Friuli, ha deciso di saltare giù dal treno in corsa. Nessun altro se l’è sentita e grazie ad un ferroviere che non aveva chiuso del tutto il portellone, si è gettato nel Tagliamento. È rimasto nascosto tra i rovi con entrambi i polsi rotti, temendo di venire rastrellato, qui è stato trovato da un contadino Pietro Bertolin, leva 1913 di San Giovanni di Casarsa». Bertolin aveva una cascina lì vicino, gli ha dato asilo..

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