16/03/2024 - 14:36
"Sono emozionato, la grande partecipazione a questa giornata dimostra che la comunità è viva e legata al proprio passato, e il luogo in cui ci siamo incontrati non è solo di prestigio, è simbolo della forza di queste terre e della sua gente". Così Alessandro Briatore, moderatore del convegno ospitato oggi, 16 marzo, al castello di Casotto per ripercorrere la storia della Battaglia di Valcasotto a 80 anni da quei giorni.
Del Castello e degli sforzi fatti per poterlo restituire alla comunità ha parlato il consigliere regionale Paolo Bongioanni "un gioiello che insieme ai sindaci Fazio e Borgna abbiamo contribuito a recuperare perchè non venisse dimenticato e abbandonato". Per il consiglio regionale era presente anche Maurizio Marello: "Fare memoria significa capire anche il tempo che viviamo, dove non mancano segnali di un ritorno di intolleranza". E' intervenuto, in remoto, per i saluti istituzionali anche il presidente della provincia Luca Robaldo: "La provincia di Cuneo è la provincia della Resistenza e siamo onorati di aver potuto stampare i precedenti atti del convegno di Valcasotto". Sono intervenuti anche i rappresentanti dei Comuni di Garessio (Paola Carrara) e di Pamparato (Franco Borgna) e dell'associazione Amici del Castello di Casotto (Vincenzo Enrichens e Pierandrea Camelia).
Per l'Anpi Mondovì ha parlato il presidente Stefano Casarino: "La Battaglia di Valcostto rappresenta una pagina tremenda, non si concluse con una vittoria, ma la memoria storica deve soffermarsi anche sulle sconfitte, agire è importante quanto saperle subire, è da cosa si impara dalle esprienze e da come si reagisce alle sconfitte che si valuta la tempra di un popolo. Dopo questa battaglia tutto fu diverso. Sono passati ottanta anni e cosa resta di quei fatti nelle giovani genearzioni? Se ne parla o è in atto una rimozione? Per me, e io spero per tutti noi, la memoria ha anche e soprattutto un valore etico, aveva ragione Gramsci: la storia è maestra ma non ha scolari, tanto piu di questi tempi".
Emiliano Negro per la Onlus Cordero di Montezemolo ha letto il messaggio di Romolo Garavagno che non ha potuto partecipare: "Il pensiero vada a tutti i movimenti resistenziali a prescindere dal principio ideologoco che li animava". Nei saluti la puntuale relazione storica dei fatti dei quali la val Casotto fu teatro nel marzo 1944. Fatti che ha poi ripercorso e analizzato con dovizia di particolari il professore Gigi Garelli dell'Isitituto Storico della Resistenza. interessanti le testimonianze dei ragazzi dell'epoca intervistati dagli Amici di Valcasotto.
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