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Treno storico fermo, ma l’attenzione della valle Tanaro è fissa sulla riapertura al trasporto pubblico

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Treno storico fermo, ma l’attenzione della valle Tanaro è fissa sulla riapertura al trasporto pubblico

23/11/2025 - 11:32

La linea ferroviaria Ceva-Ormea si trova ad un bivio cruciale. Mentre il Treno storico di Natale è costretto ad una pausa forzata a causa di ostacoli logistici ed economici, l'attenzione della comunità si sposta con urgenza sulla promessa più grande: la riattivazione del servizio di trasporto pubblico passeggeri, “promessa” per il 2028.

L'annuncio della sospensione temporanea del Treno storico, che dal 2016 ha funzionato da volano turistico nell'ambito del progetto "Binari senza tempo" di Fondazione FS Italiane, è stato ufficializzato nei giorni scorsi. Il motivo principale è l'attuale incertezza legata ai lavori di riqualificazione necessari per riportare la linea ai criteri di sicurezza e agibilità per il servizio regolare. A complicare il quadro si aggiunge l'elevato costo di gestione di ogni singolo viaggio storico, circa 25.000 euro e la conclusione dei finanziamenti specifici. Giorgio Ferraris, presidente Unione montana Val Tanaro, ha tuttavia rassicurato che lo stop “è solo momentaneo”.

Tuttavia, il vero nodo rimane l'attesa per il ripristino del servizio pubblico, sospeso nel 2012.

Come si legge nella lettera inviata dall'Unione Montana Alta Val Tanaro venerdì 21 novembre al presidente della Regione Piemonte Cirio, all’assessore ai Trasporti Gabusi e alla Giunta regionale, alla direzione regionale Rfi, all’Agenzia della Mobilità e a Longitude Holding Srl, la popolazione della valle "è sempre stata molto legata e interessata alla linea ferroviaria che ha favorito lo sviluppo industriale e turistico dell'Alta Val Tanaro agli inizi del Novecento e ha garantito ai residenti, per più di un secolo, i collegamenti con i centri e i servizi della pianura cuneese e con la rete ferroviaria nazionale", arrivando a manifestare una "fortissima reazione al decreto del Ministero dei Trasporti del 1985 che ne prevedeva la chiusura, riuscendo a mantenere il servizio ferroviario fino alla decisione di sospensione adottata dalla Giunta Regionale nel 2012".

Oggi, l'urgenza è acuita dalle gravi carenze del trasporto alternativo: "Negli ultimi anni il servizio pubblico su strada ha dimostrato grandissime lacune e difficoltà”, scrive Ferraris.

La promessa di riattivazione, frutto di un accordo tra Regione e gruppo italo-spagnolo Longitude Holding, prevedeva interventi per oltre 32 milioni di euro con l'obiettivo di riapertura al 2028. Ma è proprio su questa tempistica che la valle chiede chiarezza: “Dopo il provvedimento che prevede il ripristino del servizio di trasporto pubblico ferroviario sulla Ceva Ormea e la stipula del relativo contratto, abbiamo avuto notizia della necessità di realizzare importanti lavori per rendere l'infrastruttura adeguata ai criteri previsti per lo svolgimento del servizio pubblico, che avrebbero fatto slittare l'avvio del servizio al 2028. È trascorso più di un anno da queste comunicazioni, ma, ad oggi, non abbiamo avuto alcuna informazione sui finanziamenti necessari e sui tempi di realizzazione di questi lavori”.

Il presidente Ferraris chiede quindi la convocazione di un incontro congiunto “con tutti gli attori interessati, nella sede che riterranno opportuna, per avere informazioni certe sui tempi e sulla realizzazione dei lavori”.

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