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CEVA

Il "tesoro scientifico" di Ceva: l'erbario micologico è ora digitale

Conclusa un'imponente catalogazione di 4.582 “exsiccata”

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gruppo micologico cebano

30/12/2025 - 14:54

di m.b.

Un archivio storico che profuma di bosco e di decenni di ricerca: il Gruppo Micologico Cebano ha ufficialmente concluso l'imponente opera di catalogazione dei suoi 4.582 “exsiccata”, ossia funghi e piante sottoposti ad un processo di essiccazione e pressatura per essere conservati a lungo termine. Questo immenso patrimonio scientifico troverà presto la sua collocazione definitiva all'interno del Museo del Fungo di Ceva, diventando un punto di riferimento per studiosi e appassionati.
Il completamento del progetto è il risultato di un lavoro minuzioso che ha visto protagonisti i soci del Gruppo micologico Rebaudengo Peyronel, impegnati per oltre due anni in sessioni settimanali di archiviazione. “Voglio esprimere la mia profonda gratitudine ai soci che, con costanza e passione, hanno dedicato una sera a settimana a questo traguardo - commenta il presidente del Gruppo Giorgio Raviolo -. Si tratta di una nuova, preziosissima gemma per la nostra associazione, che ne eleva ulteriormente il prestigio scientifico”.


L’Erbario custodisce campioni di funghi essiccati raccolti non solo in Italia, ma in diverse aree d’Europa. I reperti più antichi risalgono ai primi Anni Settanta, e testimoniano mezzo secolo di attività del Gruppo. Ogni esemplare è corredato da informazioni fondamentali su genere e specie, data e luogo di raccolta; identità del raccoglitore e dello studioso che ne ha effettuato la determinazione. Il cuore dell'operazione è stato il passaggio dal cartaceo al digitale. I dati, originariamente trascritti a mano su foglietti, sono stati trasferiti su nuovi cartellini ed inseriti in un software gestionale dedicato.
Questo database trasforma l'Erbario in una risorsa dinamica e consultabile.
“Si tratta di una banca dati scientifica di immenso valore, ora a disposizione per studi e approfondimenti”, spiega Raviolo.
L’utilità dell’archivio è già stata confermata: recentemente, il Gruppo ha infatti collaborato con uno studente dell’Università La Sapienza di Roma, e grazie alla presenza nell'Erbario di un raro esemplare tipico della Sardegna, è stato possibile fornire un contributo essenziale a una ricerca accademica specifica.

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