L'illustrazione di Giulia Otta e la scrittrice Monica Bresciano
19/01/2024 - 16:48
S’intitola “La forza dell’amicizia” la seconda storia che la scrittrice Monica Bresciano propone nella nuova rubrica di “Provincia granda”. Nella “Stanza delle parole sospese” Monica racconta la storia di un’amicizia che la porta ad aiutare una persona a ritrovare le proprie radici. Si trova sul nostro sito www.provinciagranda.it nella sezione “Cultura” con la bella illustrazione di Giulia Otta
LA FORZA DELL’AMICIZIA
"Dopo pochi mesi Anna ha potuto ritrovare la sua mamma, la donna che l’ha portata in questo mondo, posare un fiore sulla sua tomba e ricostruire il pezzo mancante della sua vita.
Sono sufficienti una storia di ricerca, una madre e un figlio che si ritrovano in un abbraccio negato per sentirsi parte di una vicenda che porta tutti i colori dell’amore e desiderare che altro amore ancora accada…
Gli sguardi dei figli adottivi verso le proprie radici sono sogni che durano anni e talvolta si infrangono nel vuoto di documenti perduti, di porte chiuse, di istantanee su lapidi mute, ma sono anche sogni che si realizzano e donano forza a chi ancora li sta inseguendo. Ogni storia diventa “la nostra storia" perché, seppur con dinamiche diverse, ci vede tutti coinvolti e partecipi nell’aggiungere tasselli all’intricato mosaico delle proprie origini biologiche.
Siamo tutti coesi in un cammino faticoso costellato di infiniti ostacoli ma forte negli incontri sacri di vite che si intrecciano.
Le mie radici sono emerse nude dalla terra e hanno costruito la mia identità, per questo desidero fortemente che ogni figlio adottivo possa trovare il punto di inizio e dare un volto alla propria radice.
“Cara Laura,
scrivere è il mio modo migliore per esprimere ciò che sento e oggi mi racconto a te.
Vivo di emozioni che amo tradurre in alleanze risolutrici intrise di gioia.
Ritrovarsi dopo tanti anni è stato un dono, Anna ne è stata il pretesto.
Quando l’ho conosciuta insieme a tanti altri fratelli e sorelle di culla con le loro storie di abbandono e di ricerca, ho realizzato quanto io sia stata fortunata perchè, seppure il percorso interiore nel ritorno alle mie radici sia stato estenuante, quello burocratico è stato relativamente semplice. Ho promesso così a me stessa che se in qualche modo avessi potuto aiutare qualcuno, lo avrei fatto senza riserve.
Sono anima e corpo dentro la storia di Anna e già sapevo, quando ci sono entrata, che il dolore non mi avrebbe risparmiata, ma per mia natura cerco sempre di guardare il lato positivo delle cose, l'altra faccia delle lacrime nella consapevolezza che quando si comincia un viaggio, accanto alle giornate buie e piovose, ci sono quelle piene di luce. Tu, insieme ad altre persone che hanno compreso il dramma di questa ricerca, sei stata una giornata di sole, una delle più luminose. Quando ho pensato a te come ancora di salvezza in questo navigare, ho scritto un messaggio ad Anna dicendole che una mia amica d’infanzia avrebbe potuto aiutarci; ti ho trovata lì, nei giorni d’estate nell’esatto punto in cui ci siamo lasciate e insieme siamo arrivate alla meta.
L’unione fa la forza, sempre, abbiamo tutti bisogno degli altri, perché ogni persona che incontriamo è un segmento di vita che ci fa avanzare e talvolta ci fa balzare all’indietro su strade già battute.
Trascorrere ore insieme a te dopo tanti anni di silenzio con la sensazione impercettibile del tempo, è stato riscoprirmi, riscopriti. Certo siamo cambiate, siamo diventate grandi ma l’autenticità della nostra amicizia ha mantenuto uno stupore antico. Nel bagaglio a mano della vita che ognuno di noi porta con sé, ho ritrovato vestiti colorati, ore spensierate di pomeriggi assolati, vento nei capelli e corse a perdifiato, fughe in motorino nelle strade sterrate, serate a giocare a nascondino quando il buio si faceva fitto e cresceva la paura, ghiaccioli che si appiccicavano alla lingua e perdevano colore, pattini a rotelle e ginocchia sbucciate… poi, tutto ciò che non ho trovato io, l'hai aggiunto tu. Giocavamo a “fare le mamme” quel gioco bellissimo che è diventato la realtà più entusiasmante nell’esistenza di una donna: il privilegio di dare la vita che tu ed io possiamo onorare.
Dopo il nostro incontro ho pensato anche agli amici di quel tempo, ho rivisto tanti volti che forse oggi faticherei a riconoscere... o forse no, perché gli occhi non cambiano; uno sguardo apre le porte alle cose mai perdute. Tutto ritorna, riaffiora, emerge dalle pieghe del tempo. Ti ho sempre considerata un' amica leale e sincera e scoprire dopo tanto tempo che la tua amicizia era molto più forte di quanto io pensassi è stata gratitudine. Sono bastate poche tue parole per capire quanto tu tenessi a me. Forse ero così abituata al bisogno di sgomitare sempre per emergere, per essere accettata che non ero in grado di pensare che qualcuno potesse volermi così bene. Grazie perché ora so che quando pensavo a te come all'amica del cuore non mi sbagliavo, era così anche per te. Siamo cresciute con un bagaglio di accessori utili alla sopravvivenza, con dolori che hanno fatto di noi le persone che siamo, e ogni esperienza vissuta, anche la più difficile, è stata la forza per affrontare il futuro.
In questo meraviglioso viaggio che è la vita oggi ho ritrovato te e la nostra amicizia che corre sulla trama di vestiti colorati…
Oggi, insieme a noi, Anna ha ritrovato le sue radici.
Scriverti e immergermi nel passato è stato bello come abbracciarti con gli occhi lucidi.
Con amore
Monica”
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