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LA STANZA DELLE PAROLE SOSPESE

La "biblioteca" dei ricordi

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La "biblioteca" dei ricordi

L'illustrazione di Giulia Otta e la scrittrice Monica Bresciano

19/01/2024 - 16:48

di Monica Bresciano

Ho sempre creduto nel potere magico delle fotografie, non a caso ho raccolto centinaia di istantanee che mi hanno permesso di ritrovare nel tempo  immagini di  persone e luoghi che hanno toccato la mia vita.

Grazie ad un progetto fotografico di mio figlio, si è reso necessario aprire vecchi album di famiglia e addentrarci nelle loro pagine.

Siamo stati a Monesiglio, il paese natale di mio padre, dove torno sempre con immensa gioia a far visita alle mie cugine.

In quel luogo ho trascorso il tempo puro della mia infanzia e sfogliare quegli album è stato come srotolare la matassa dei ricordi, riscoprire dettagli ridestando momenti di vita assopiti.

Tra stupore e commozione, ritrovo i luoghi amati, i volti e le somiglianze, il senso di appartenenza che va oltre il sangue e i sentimenti d’amore rimasti intatti nel tempo.

I ricordi increspati si distendono correndo sul filo invisibile della memoria, tutto riappare nitido e chiaro.

Torna l’esile figura di mia nonna, forte come una quercia secolare, riconosco sul suo viso la mappa tortuosa dei sentieri della vita, la rivedo nella cucina con la candida tavola imbandita e sento l’odore del fumo che si confonde con il profumo del pane appena sfornato in una primavera che fiorisce sul ciliegio dinanzi a casa.

Tornano le corse a perdifiato con mio fratello tra i solchi del grano nei  giorni lunghi dell’estate.

S’apre la porta della bottega di mia zia, il campanello annuncia il mio arrivo e lei mi accoglie con i suoi baci umidi d’amore.

Tornano le immagini delle tavolate, quando eravamo tutti presenti, e sento scorrermi dentro emozioni ora gioiose, ora nostalgiche.

Ricordo le voci che mi sfiorano ovattate come un richiamo nella neve.

Sento il  profumo dei tortellini in brodo nella casa del ponte, respiro dentro quei muri impregnati dell’amore che mia zia ha posato goccia a goccia in quel luogo.

Ogni immagine parla, racconta…

Sono infinitamente grata per essere cresciuta in una famiglia che mi ha permesso di costruire me stessa attraverso  legami solidi, affetti che continuano ad avvolgermi in un abbraccio d’amore.

Ritorniamo a casa all’imbrunire, nello specchietto retrovisore dell’automobile è riflesso il tramonto e nella sua luce le immagini continuano a scorrere: alle mie spalle il  bagliore dei giorni indimenticabili della mia vita, accanto a me mio figlio, davanti a me il nostro futuro ancora tutto da scrivere, ma  intriso d’amore e luminoso nel  valore inestimabile della famiglia.

 

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