Il "totem" all'ingresso della scuola superiore "Giolitti" a Piazza
07/03/2021 - 20:50
Dovranno frequentare la scuola in Dad anche i figli dei cosiddetti “lavoratori essenziali” (key workers). Come noto da lunedì 8 marzo 2021, quasi 6 milioni tra bambini e ragazzi torneranno in didattica a distanza. Questo sta creando non pochi problemi alle famiglie italiane, costrette, soprattutto per i figli minori di 14 anni, a rivedere completamente l’organizzazione familiare, anche e soprattutto perché al momento non è previsto alcun tipo di sostegno. L’ultimo DPCM 2 marzo 2021 viene incontro ai genitori, riprendendo le deroghe previste anche nei precedenti: resta infatti salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento online con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata.
Il Ministero dell’Istruzione e dell’Usr Piemonte ha diffuso la nota in seguito alla richiesta di chiarimento che il presidente della Regione Piemonte Cirio ha sollecitato al ministro dell’Istruzione Bianchi. Il merito è la possibilità di frequenza scolastica in presenza per i figli dei lavoratori dei servizi essenziali nelle aree dove, in attuazione dell’ultimo Dpcm, è stata prevista la dad al 100%. «Il Dpcm del 2 marzo - comunica il Ministero- prevede la possibilità di frequenza in presenza solo per gli studenti disabili e per le attività di laboratorio. Non è contemplata tale possibilità per i figli dei lavoratori di servizi essenziali, richiamati nella Circolare ministeriale del 4 marzo».
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