09/04/2021 - 14:48
L'ondata di gelo, con minime che hanno stabilito nuovi record di freddo per aprile, ha devastato vigneti, frutteti e altre coltivazioni del Piemonte. "Un vero disastro", dicono, dopo i primi sopralluoghi, le organizzazioni agricole che avanzano la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale.Si registrano danni in tutto il Pimeont,e nel Cuneese, nel Monregalese. In alcune zone albicocche e kiwi non avranno alcun raccolto, perso il 90% per le pesche, 70-80% per le mele, il 50% nei vigneti a Nebbiolo di Alba; gravi danni anche per l'Erbaluce e i vitigni del Canavese, in provincia di Torino, per i pregiati asparagi di Santena e Poirino; timori anche per grano, mais e coltivazioni orticole.
Le correnti gelide hanno impedito addirittura il funzionamento dei sistemi anti-brina e in alcuni casi, come nel Cuneese: gli agricoltori sono ricorsi all'accensione di fuochi tra i filari. Bloccata anche la produzione del foraggio maggengo e nei pascoli di montagna.
Da Nord a Sud del Piemonte, con le temperature che per molte ore sono state sotto zero, a soffrire sono state particolarmente le colture frutticole, orticole, piccoli frutti e quelle viticole a macchia di leopardo. In particolare difficoltà kiwi, albicocche, pesche e ciliegie, ma anche melo e pero. È quanto evidenzia Coldiretti che continua, attraverso i tecnici, a monitorare costantemente la situazione per una stima certa dei danni.
“A fronte di questa situazione – spiega Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – oltre allo stato di calamità naturale, come abbiamo già chiesto, è necessario che la Regione attivi tutte le formule a disposizione per sostenere concretamente le imprese che hanno subito gravi danni alle colture. Nello specifico, lo sgravio contributivo, la cassa integrazione per i dipendenti delle imprese agricole e l’indotto, le agevolazioni sui parametri assicurativi, oltre a garantire, nel più breve tempo possibile, i rimborsi arretrati della Misura 17 del PSN”.
“Inoltre – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – si deve affrontare il tema assicurazioni. Le aziende hanno notevoli difficoltà a tutelarsi contro il rischio gelo, specialmente per quello primaverile, poiché le assicurazioni hanno costi e franchigie altissime. I meccanismi poi sono molto complessi, basti pensare al periodo di carenza di 12 giorni. Stiamo lavorando affinché le compagnie semplifichino le proprie procedure perché anche per effetto dei sempre più significativi cambiamenti climatici, non si può più fare a meno di assicurare le proprie produzioni nell’interesse delle imprese, oltre che di tutta l’economia generata a beneficio del territorio”.
Powered by Gmde srl