10/05/2021 - 14:21
Anche il centro commerciale Mondovicino e l’Outlet Village, martedì 11 maggio, aderiranno alla simbolica protesta nazionale indetta dal consiglio nazionale che raggruppa i centri commerciali naturali. Sarà contestato il contenuto del decreto “Riaperture” del 21 aprile che ha confermato il divieto, in piedi da sette mesi, di apertura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi e quindi di tutti i week end.
Dalle 11 alle 11.15, non sarà il Covid a chiudere i centri commerciali, i factory outlet e retail park ma la scelta, autonoma, sarà degli stessi negozi ospitati. Un gesto simbolico per ribadire come i centri commerciali, con tutte le misure di prevenzione adottate e le limitazioni degli accessi , risultano essere tra i luoghi più sicuri in assoluto. “Non è assolutamente ingiustificato un accanimento normativo che ci obbliga alla chiusura da ormai da 7 mesi per un totale di circa 70 giorni lavorativi perduti”, ha tuonato il patron e direttore dell’Orlandi Shopping Center di Formia, Giovanni Orlandi.
LE ACCUSE
I proprietari dei centri commerciali sono ora, più che mai, sul piede di guerra. Accusano il governo di ignorare come queste strutture siano luoghi sicuri omettendo di valutare il disastroso impatto economico e sociale che queste perdutanti chiusure stanno già provocando nelle attività presenti nei centri commerciali sia in termini di chiusure di attività che di mancate assunzioni stagionali.
L’inziaitiva coinvolge 30 mila negozi e supermercati, è promossa dalle associazioni del commercio, ANCD-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, CNCC–Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione.
VOCE A 780 MILA LAVORATORI
Le Associazioni del commercio vogliono dare voce ai 780.000 lavoratori delle 1.300 strutture commerciali integrate presenti su tutto il territorio nazionale, che vivono da oltre un anno in un clima di forte incertezza, aggravato dalle stringenti misure con cui il Governo impedisce a migliaia di attività commerciali di lavorare nel week-end, ovvero nei giorni più importanti della settimana in termini di ricavi e fatturato.
CHIUSI NONOSTANTE I PROTOCOLLO RIGOROSI
La manifestazione è volta anche a ribadire la sicurezza dei centri, parchi e gallerie commerciali che, sin dall’inizio della pandemia, hanno adottato protocolli rigorosi, garantendo che non si registrasse alcun caso di focolaio in tali strutture.
Dall’inizio dell’emergenza, il settore dei centri commerciali si è impegnato in un dialogo costruttivo con il Governo, anche mettendo volontariamente e gratuitamente a disposizione 160 strutture sul territorio nazionale per la creazione di hub vaccinali.
Le Associazioni del commercio coinvolte auspicano di poter avere dalle istituzioni risposte certe e tempestive, per rimettere in moto un comparto tra i più danneggiati dalla crisi, che continua ad operare solo parzialmente e senza una chiara prospettiva di ripresa.
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