Vicoforte, il luogo dell'incidente mortale nel 2017
21/05/2021 - 15:17
di Carlotta Braghin
Era il 21 settembre 2017, una serata in pizzeria, un incontro letterario e poi l’attraversamento della donna sulla strada statale 28, a Vicoforte: voleva raggiungere il parcheggio, ma è stata travolta da un’auto. L’insegnante Viviane Babando era stata investita ed uccisa da Hamza Zoubir, al tempo 25enne, chiamato a rispondere in tribunale a Cuneo di omicidio colposo stradale. Gli esami tossicologici avevano dato esito positivo ai cannabinoidi. “Avevo fumato uno spinello quella mattina” ha raccontato venerdì davanti al giudice il ragazzo. “Ho fatto di tutto per evitarla. Non l’ho vista. Sono sicuro che stavo viaggiando ai 70km/h”.
A costituirsi parti civili alcuni parenti. In aula è stata letta una toccante dichiarazione di Samiel, figlia della vittima: «Ringrazio che le ultime parole che ho detto a mia madre son state parole d’amore, perché dopo cinque minuti lei non c’era più».
La Procura (pm Francesca Lombardo), per l’imputato, ha chiesto la condanna ad 8 anni di reclusione. L’avvocato Campanello, assiste i famigliari, si è associato.
La tesi avvallata dall’avvocato Folino, per l’imputato, riguarda anche il concorso di colpa tra le parti: il conducente e la vittima per le modalità con le quali si è svolto l’incidente. Per questo motivo, in subordine, il difensore ha richiesto l’assoluzione del suo cliente.
Si attende la decisione del giudice Marco Toscano che leggerà il dispositivo della sentenza il 29 giugno.
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