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Sciandra, nuovo numero uno degli artigiani di Mondovì: «La lotta all’abusivismo sarà il mio primo obiettivo»

Vice presidente Silvio Turco, vicario Roberto Ganzinelli

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Sciandra, nuovo numero uno degli artigiani di Mondovì: «La lotta all’abusivismo sarà il mio primo obiettivo»

Da sinistra: Turco, Sciandra e Ganzinelli

26/06/2021 - 15:46

Davide Sciandra, acconciatore, contitolare de “I Capelli Free Style” di Mondovì è il nuovo presidente di Confartigianato Mondovì. sarà affiancato, come vicepresidenti, da Roberto Ganzinelli (vicario) e Silvio Turco. Sciandra è da anni attivo componente della vita associativa di Confartigianato Cuneo e in passato è stato anche vicepresidente di zona, nonché impegnato nelle attività della Categoria. Ganzinelli, marmista di Mondovì, già presidente di zona, è attualmente anche vicepresidente della Alpifidi, la cooperativa di garanzia recentemente nata dalla “fusione” tra la cuneese Confartigianato Fidi Cuneo e la valdostana Valfidi. Turco, edile di Vicoforte, ha ricoperto in passato incarichi zonali per la sua categoria. Durante l’assemblea sono intervenuti Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, e Luca Robaldo, assessore della Città di Mondovì. Nell’ambito delle votazioni, per il “Gruppi di opinione”, Roberta Ballocco è stata eletta delegata del Movimento Donne Impresa.

A Sciandra abbiamo rivolto alcune domande.

Presidente, il suo è stato quasi un plebiscito con 138 preferenze a suo favore. È un risultato che pone anche responsabilità. Che ne dice?

Si con 138 voti significa che 138 aziende fatte di persone hanno scelto di recarsi durante le proprie ore di lavoro in associazione, per dare la propria fiducia alla nostra squadra e quindi la nostra responsabilità cresce, e, mette in risalto la zona tra quelle  con più consensi della provincia di Cuneo, perché con questi voti rappresentiamo la voce, i doveri e i diritti degli associati alla Confartigianato.

Dal punto di vista organizzativo, come intende impostare la sua presidenza?

Prima di tutto dobbiamo formare il nuovo direttivo composto dai rappresentanti delle varie categorie per ogni tipo di mestiere con i loro rispettivi vice, poi è la volta dei fiduciari comunali che faranno da tramite fra noi dell’associazione e i comuni della zona di Mondovì, quando questa squadra sarà al completo partiremo a discutere democraticamente e a svolgere il programma della presidenza e tutte le idee che arriveranno dai rappresentanti delle categorie perché ogni attività avrà delle sue esigenze ben precise.

Nel corso degli ultimi mesi i contrasti non sono mancati. Ci sono divisioni all’interno?

Non ho percepito particolari problematiche, men che mai divisioni interne. Ciò è dimostrato dal fatto che sia stata presentata una sola lista. La gestione di Confartigianato è basata sulla democrazia: chi vuole proporsi lo può fare liberamente e sottoporsi al giudizio dei consociati. Proprio la composizione della mia squadra dimostra la capacità degli artigiani di rinnovarsi, ed è il caso della mia presidenza, ma anche di porsi in continuità con la propria storia riconoscendo l’esperienza di chi, da tanti anni lavora nell’associazione.

Ha già fatto sapere che il primo obiettivo che ha davanti è la lotta all’abusivismo? Che cosa intende?

Intendo l’abusivo colui che svolge un’azione non conforme alla sua qualifica o non ha una partita iva, come vede parlo di un’azione, non lo definisco un lavoro altrimenti offenderei chi lavora onestamente e paga le tasse. È un mondo sommerso di persone che magari svolgono un lavoro come dipendenti e poi ne fanno un altro completamente abusivo o ancora peggio percepiscono la pensione e continuano a fare quello che facevano prima come se niente fosse senza detrarre dalla pensione la sua prestazione. C’è poi  l’abusivo totale quello che svolge un’attività senza partita iva come se fosse un fantasma alla faccia della società. Tutti questi soggetti tolgono lavoro e con prezzi molto più bassi di un artigiano specializzato perché gli abusivi non hanno spese non devono adempiere a tutte quelle garanzie che deve affrontare un professionista. Il contrasto, dal punto di vista operativo si avvarrà soprattutto della persuasione, che avverrà mediante il contatto diretto con gli interessati, ed avvalendoci del contributo istituzionale.

Pensa che sul problema dell’abusivismo, ci siano responsabilità o colpe dello stesso mondo artigianale?

La responsabilità in questo caso si allarga a macchia d’olio, soprattutto durante la pandemia quando eravamo tutti fermi e gli abusivi continuavano ad agire quasi indisturbati. Da una parte se ne parla troppo poco e si agisce poco, dall’altro c’è il consumatore dell’abusivo che non capisce a volte neanche più la differenza, tranne quando si tratta di costi e di garanzie del servizio o quando l’abusivo gli crea un danno e il cliente non può contestarlo perché è parte integrante del danno stesso.

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