01/07/2021 - 14:35
Giorgio Aimo, un ritorno alla presidenza dei Cai di Mondovì, ma con esigenze della sezione e della stessa montagna cambiate nel corso del tempo. Soprattutto dopo l’evento pandemico.
Presidente, si aspettava di essere eletto?
A dire la verità sì. Davide Avagnina era al suo secondo mandato consecutivo, non poteva ricandidarsi, ed io ho sempre tenuto molto alla Sezione. In questi anni, sia da presidente (2009-2014) che da consigliere (2015-2021), penso di averlo dimostrato. Sono in pensione dal 2008 e ho tempo da dedicarmi alle incombenze che il ruolo richiede. La fiducia che mi è stata accordata ha coronato di fatto la mia aspettativa.
Lei è già stato alla guida del Cai anni fa. Che cosa è cambiato da allora nel mondo della montagna e della gestione di un sodalizio come il vostro?
È cambiato molto, specie con la pandemia, che ha di fatto causato il blocco delle attività sociali. I nostri rifugi hanno continuato a lavorare, seppur a ranghi ridotti e con onerosi sacrifici da parte dei gestori per rispettare e far rispettare le norme. Se le attività sezionali sono state fermate, c'è stato (...)
EDIZIONE DI MERCOLEDì 30 GIUGNO 2021
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