Nelle foto, il mistro Cartabia ed il deputato monregalese Costa
31/07/2021 - 07:08
La riforma della giustizia va, ora, veloce, verso l’approvazione in aula. Dopo lo scontro tra forze politiche, l’obiettivo della maggioranza è approvarla alla Camera tra domenica e lunedì, al massimo martedì. In extremis è passata la norma del deputato monregalese Enrico Costa (Azione) sulla necessità di garantire l’oblio dai motori di ricerca per le persone assolte. Funziona così. In pratica il Modulo di richiesta per la rimozione delle informazioni personal già esiste tra le pieghe dei servizi per gli utenti di Google. È un form, cioè il il modulo per sparire dal motore di ricerca più usato al mondo. Potrebbe cambiare dopo l’emendamento approvato dalla commissione Giustizia della Camera e che, salvo imprevisti, sarà inserito nella riforma della Giustizia promossa dalla ministra Cabria. Il deputato monregalese ha presentato un emendamento per estendere il diritto all’oblio sui motori di ricerca a chi, indagato o imputato per un reato, è poi stato assolto dai giudici. L’emendamento di Costa prevede che «il decreto di archiviazione, la sentenza di non luogo a procedere o di assoluzione, costituiscano titolo per l’emissione del provvedimento di deindicizzazione che, nel rispetto della normativa europea in materia di dati personali, garantisca in modo effettivo il diritto all’oblio degli indagati o imputati».
Sia chiaro: sarà sempre il motore di ricerca ad avere l’ultima parola sul diritto all’oblio. L’emendamento non cambia questo sbilanciamento, ma contribuisce a mettere chiarezza su tutti quei casi in cui Google dovrebbe intervenire sui suoi algoritmi.
Costa: ««È una norma di civiltà, in base alla quale una persona assolta o prosciolta non può essere marchiata a vita».
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