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GREEN PASS

“Caos” Green Pass: gli esercenti possono (non devono) chiedere i documenti

Ecco le indicazioni di Ministero dell’Interno e Garante della Privacy

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“Caos” Green Pass: gli esercenti possono (non devono) chiedere i documenti

11/08/2021 - 12:19

di m.ber

Le ultime 24 ore sono state di grande confusione in merito ai controlli sul Green Pass. Tutto è iniziato lunedì, quando il Ministero dell’Interno Lamorgese, intervistata a Torino dove si è recata per verificare il cantiere della TAV, ha detto che gli esercenti non avrebbero dovuto controllare anche i documenti d’identità degli avventori che esibiscono il Green Pass. La questione non è di poco conto, perché senza controllo dell’identità una persona non vaccinata potrebbe regolarmente entrare in un locale esibendo la certificazione verde di un altro individuo.

Il numero uno del Viminale è stato, in parte, smentito da una pronuncia del Garante della Privacy, che ha stabilito che gli esercenti possono (ma non sono obbligati a farlo) chiedere anche un documento d’identità al cliente. Lo stesso ha chiarito una circolare del Ministero dell’Interno. L’obbligo scatterebbe soltanto in caso di palese irregolarità, ad esempio se un uomo presenta il certificato verde appartenente ad una donna. Le forze di polizia procederanno ad effettuare dei controlli a campione: in caso di esibizione di Green Pass di un’altra persona ad essere sanzionato sarà soltanto il cliente, se invece l’esercente non l’ha chiesto rischia anche lui una sanzione da 400 a 1.000 euro. Alla terza recidiva si rischia anche la chiusura del locale da 1 a 10 giorni.  

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