Onelio Dodero, a sinistra, con Giancarlo Caselli, a Mondovì
21/02/2022 - 10:18
di g. sca.
Nonostante le drammatiche conseguenze della pandemia COVID-19, i reati ambientali scoperti nel 2020 hanno toccato quota 34.867 (+0,6% rispetto al 2019), alla media di oltre 95 reati al giorno, 4 ogni ora. È questo in sintesi quanto emerge dalla presentazione del Rapporto Ecomafia 2021, tenutasi nei giorni scorsi a Torino e organizzata da Legambiente Piemonte in collaborazione con Libera Piemonte. Cuneo è la provincia in cui c’è il maggior numero di reati legati al ciclo dei rifiuti n Piemonte: 81 e la regione si colloca al nono posto nella classifica generale nazionale e al quinto per quanto riguarda l’illegalità nel ciclo di rifiuti. Abbiamo chiesto un commento a questi numeri a Onelio Dodero, capo della Procura di Cuneo dal 2018. Classe 1958, è stato collaboratore di Raffaele Guarinello per poi passare alla Direzione distrettuale antimafia di Torino fino al 2009, anno in cui si è trasferito in Sicilia, ancora nel pool contro la criminalità organizzata, dove ha vissuto per oltre sei anni. In Corte d’Assise di Caltanissetta ha sostenuto la pubblica accusa nel processo delle stragi di Capaci bis.
Procuratore, quali sono le sue prime impressioni rispetto a questi numeri?
I dati sembrerebbero estrapolati dalle comunicazioni delle notizie di reato trasmesse dalla polizia giudiziaria, quindi fotografano i procedimenti iscritti, non certo la loro consistenza o il loro esito. Inoltre i reati più gravi (la corruzione ambientale ad esempio) sono di competenza distrettuale (ossia Procura di Torino) e non è noto se ce ne siano stati per quanto riguarda il nostro territorio, certo non ne abbiamo avuto contezza.
Che cosa vuol dire, che occorre ridimensionare il dato?
Farei una distinzione quantitativa e qualitativa. Con le premesse di cui sopra il dato riferito alla “classifica provinciale” con 81 reati accertati (rectius, denunciati) nella provincia di Cuneo mi sembra (…)
EDIZIONE DI MERCOLEDì 16 FEBBRAIO 2022
Powered by Gmde srl