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Ceva, sanità: di nuovo operativo il reparto di Fisioterapia. Era stata chiusa a metà dicembre per fronteggiare la quarta ondata covid

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Ceva, sanità: di nuovo operativo il reparto di Fisioterapia. Era stata chiusa a metà dicembre per fronteggiare la quarta ondata covid

Nella foto, il pronto soccorso dell'ospedale di Ceva

14/03/2022 - 10:14

di Muriel Bria

“La Fisioterapia è stata trasferita tutta al secondo piano – conferma il sindaco di Ceva Vincenzo Bezzone -. Ed ha spazi più ampi. L’intenzione è quella di potenziare il reparto, diretto dal dottor Marco Quercio con cui come Amministrazione stiamo lavorando molto bene. Importantissimo per Ceva e per noi aver trovato una persona molto attiva come il dottor Marco Quercio, che sta cercando di portare miglioramenti ad un reparto da sempre apprezzato dagli utenti”.

“Il secondo piano è tutto dedicato a Fisioterapia – aggiunge il vicesindaco Lorenzo Alliani -. L’azienda, nella persona del dottor Quercio, capo dipartimento, crede molto in questo reparto, che ha una lunga tradizione di competenze e capacità, e la cui utenza aumenta di anno in anno proprio grazie all’eccellenza degli operatori. L’Asl Cn1 ha fatto investimenti nel reparto, ed anche la Regione ci sta dando una mano. Ora vedremo se anche il territorio può aiutarci: stiamo contattando ditte private del territorio per capire se sono disponibili a dare un contributo per l’acquisto di attrezzature importanti e macchinari indispensabili”.

“Tutto il presidio di Ceva è fondamentale per il territorio –continua Alliani -. Ricordo l’opera del reparto di Medicina in questi mesi di pandemia. A metà mese riaprirà inoltre il reparto di day surgery di Chirurgia e speriamo a breve nell’Oculistica. Epian piano sta riaprendo tutta l’attività ambulatoriale, con il Pronto Soccorso che continua ad essere aperto dalle 8 alle 20”.

“Da lunedì abbiamo già ricoverato 5 pazienti – spiega il dottor Marco Quercio, direttore struttura complessa Riabilitazione edirettore del Dipartimento medico generale e riabilitativo dell’Asl Cn1 -. Da quando sono direttore dell’area sud dell’Asl, a Ceva ho trovato operatori con potenzialità enormi. Operatori che hanno voglia di crescere. Stiamo lavorando su più fronti, anche grazie all’amministrazione Asl: ANCHE AMBULATORI E PALESTRA CHE ERANO AL PIANO MENO UNO SONO STATI TRASFERITI al secondo piano, nella parte posteriore, con ampliamento dell’area ambulatoriale. E lavoriamo sulle attrezzature: l’Asl, che crede molto nel progetto, ci ha dato un ecografo da 30.000 euro, ed, altra novità importante, abbiamo acquisito la seconda logopedista con l’intenzione di occuparci anche di pazienti neurologici. Inoltre appena andremo a pieno regime avremo un terzo medico. Grande la disponibilità anche dell’associazione Abacus, che ci ha donato attrezzature, e dell’Amministrazione comunale. Adesso servono interventi sulla dotazione di tecnologia, su cui siamo carenti. L’amministrazione Asl sta lavorando sulle gare e mi auguro anche l’intervento delle Fondazioni ed interventi di privati. Se tutto ciò accadrà, nel 2022 Ceva farà un deciso salto in avanti”.

Il dottor Carlo Muzzulini, direttore dell’unità complessa di Medicina interna di Ceva e presidente dell’associazione Abacus racconta: “Abbiamo tante speranze su Ceva, e ci auguriamo che diventino certezze. Vorremmo poter potenziare il reparto, con i 30 letti di riabilitazione. La mancanza di personale purtroppo si fa sentire, ma lo sforzo dell’azienda è garantire una qualità anche superiore a prima. Per Medicina, mi auguro di poter mantenere le cure palliative precoci, e su questo abbiamo avuto risultati. E ci sarà la riapertura della continuità assistenziale a valenza sanitaria. Si deve almeno rimettere in piedi quanto c’era. Ceva deve garantire alla popolazione della zona quei servizi di sub intensità che andrebbero a riempire spazi altrimenti inutilizzabili su Mondovi. I due ospedali devono integrarsi. Negli anni Ceva è stato un po’ maltrattato ma in questo momento o si chiude o gli si deve dare un significato. Con il nuovo Piano regionale, se si riuscisse a spostare sul territorio attenzione e a migliorare la comunicazione tra ospedali, per Ceva sarebbe fondamentale”. 

EDIZIONE DI MERCOLEDì 9 MARZO 2022

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