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“Quale futuro per il reparto di Oncologia di Mondovì?” Mancano i medici. La domanda rivolta da un gruppo di pazienti agli amministratori

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“Quale futuro per il reparto di Oncologia di Mondovì?” Mancano i medici. La domanda rivolta da un gruppo di pazienti agli amministratori

Il ritaglio dell'articolo del 19 gennaio scorso su "Provincia granda" in cui abbiamo affrontato il problema per la prima volta

14/03/2022 - 14:21

Non è la prima volta che “Provincia granda” si occupa del tema. Il 19 gennaio scorso abbiamo ospitato l’intervento d una nostra lettrice che parlava di “situazione drammatica” nel reparto di Oncologia dell’ospedale di Mondovì. Confermata, purtroppo, dalla stessa AslCn1. Il problema non riguarda medici, infermieri ed operatori esistenti che sono lodati per il loro impegno dai pazienti, ma di quelli che non ci sono, che mancano e di cui il reparto, man mano, non ha potuto avere ricambi. Ospitiamo, di seguito, l’intervento, ora, di “un gruppo di pazienti oncologici” che, giustamente, lanciano l’ennesimo grido di allarme e si rivolge a tutti gli amministratori: cittadini e dell’azienda sanitaria per avere risposte.

«Da molti anni il reparto per la cura dei pazienti oncologici dell’ospedale “Regina Montis Regalis” rappresenta una vera e propria eccellenza di cui fruiscono malati provenienti da tutto il Monregalese ed anche dalla vicina provincia di Savona. Oltre a terapie di alto livello, il personale medico, paramedico ed amministrativo garantisce grande professionalità, empatia ed umanità che riescono a far sentire il paziente una persona e non solo un malato od un numero tra i tanti.

Da alcuni mesi però, a causa di trasferimenti ed eventi legati alla pandemia, il personale medico è fortemente ridotto. Dai 3 oncologi in servizio sino ad alcuni mesi si è ora passati ad un unico medico che, con grandissimo impegno personale e professionalità veramente alta, riesce a mantenere l’altissima efficienza nel reparto. Il personale tutto, con grande sforzo, riesce a ridurre al minimo i disagi per l’utenza.

Come pazienti sappiamo che questi ritmi e questi carichi non sono sostenibili a lungo ed il nostro timore è che il reparto, in mancanza di rafforzamento della struttura medica, possa chiudere. I pazienti dovrebbero quindi rivolgersi ad altre strutture a Savigliano, Saluzzo e Cuneo. Per un malato oncologico, e per la sua famiglia, affrontare altri chilometri per sottoporsi alla terapia salvavita od anche semplici esami comporta un notevole stress aggiuntivo, sia fisico che morale.

Per la città e per il territorio perdere questo reparto costituirebbe un netto impoverimento dell’offerta dell’ospedale di Mondovì, con ricadute negative per tutti. Chiediamo aiuto agli amministratori del territorio sperando che tutte le forze scendano in campo perché il reparto possa avere il ripristino del pieno organico».

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