16/03/2022 - 07:55
Si tenta di rimettere in moto la sanità ordinaria dopo il periodo duro del covid. Entro giugno le liste d'attesa per le prime visite saranno ridotte del 30%. E' l'obiettivo impegnativo della Regione Piemonte, che rivoluziona il sistema delle prenotazioni, assicurando che il cittadino otterrà sempre la prenotazione, subito oppure via sms. Sul modello di quanto ha funzionato per i vaccini covid.
Per rispettare il cronoprogramma verranno investiti 50 milioni di euro e si procederà con un monitoraggio settimanale dei compiti assegnati alle aziende sanitarie ricorrendo al metodo del “cruscotto” già sperimentato con efficacia per la campagna vaccinale contro il Covid, che vede ancora oggi il Piemonte in testa alle Regioni italiane per terze dosi già somministrate ai propri cittadini.
Quale il metodo? Esportare ed applicare alle liste di attesa lo stesso approccio già collaudato per i vaccini. Significa due cose. Prima: la presa in carico del cittadino. «Sarà il sistema a ricontattarlo a breve - ha annunciato Cirio - ad esempio attraverso un sms, inviando data e luogo dell’appuntamento in una struttura del quadrante territoriale ed evitando che si debba telefonare più volte per ottenere la prenotazione». Il sistema dovrebbe evitare un’altra stortura: che ai pazienti vengano proposti appuntamenti anche in Asl o ospedali molto lontani dalle loro abitazioni, come avviene oggi.
Si inizierà da alcune delle prestazioni di primo accesso previste come prioritarie dal piano nazionale di recupero delle liste d’attesa. Previsto un sistema di recall, qualche giorno prima della visita/esame, per avere conferma da parte dell’interessato. Così come del meccanismo della “panchina” già utilizzato nella campagna vaccinale. Il secondo elemento è quello del “cruscotto”, il monitoraggio settimanale degli obiettivi assegnati alle Asl e alle Aso. Il terzo è un più massiccio ricorso alle strutture private - 34 quelle che a seguito degli ultimi due bandi regionali hanno fatto domanda di accreditamento
“Quello delle liste d'attesa non è un tema che nasce oggi, si trascina da quasi 10 anni, ma è fondamentale risolverlo ed è ciò che ci impegniamo a fare, consapevoli anche delle conseguenze provocate da due anni di pandemia”, ha affermato il presidente Cirio, che ha assicurato che “lo faremo con un approccio innovativo che si basa sull'esperienza della nostra campagna vaccinale, tramite il potenziamento dell'offerta pubblica e la collaborazione con il privato.
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