22/03/2022 - 20:37
Pubblichiamo il resoconto di una “missione” verso il confine ucraino. Lo scrive, su facebook, Beppe Carlevaris presidente di “Visit Piemonte”, imprenditore a Limone Piemonte e grande ex pallavolista nelle file del Vbc Mondovì. Scritto a quattro mani, insieme al chiusano Armando Erbì, del direttivo del Parco Alpi Marittime.
Lo proponiamo di seguito perché racconta una bella pagina di volontari pronti ad attivarsi per ucraini bisognosi di aiuto.
«Siamo pronti a partire. Arriva alle prime ore dell’alba di sabato 19 marzo, Festa del Papà, la telefonata a Beppe di Barbara dal centro accoglienza di Korchova in Polonia ai confini con l’Ucraina. Prosegue Barbara: “Ci sono due famiglie, due mamme, un papà, tre bambini e un ragazzo che sono scappati dagli orrori della guerra e sono da portare in Italia al più presto”.
Momenti di concitazione, bisogna trovare il mezzo di trasporto. Non c’è tempo per un pulmino dall’Italia, in Polonia sono introvabili. Idea: lunedì sera c’è un volo Ryanair Cracovia/Torino, scambio di telefonate con Giorgio di Visitpiemonte, Armando di Conitours, decisione presa: “prenotiamo”.
La macchina della logistica si mette in moto:
A Rzeszow, Marek il pastore della Chiesa Cattolica Protestante e Dmitry sanno cosa fare e lo fanno bene.
A Cuneo, Caterina e Giampiero della Caritas Diocesana di Cuneo si occupano dell’accoglienza.
“Detto-fatto”, è disponibile un appartamento ma bisogna attrezzarlo, pulirlo e riassettarlo per ricevere le due famiglie.
I volontari Caritas si mobilitano, sono veloci, organizzatissimi, motivati, felici.
Ci sarà da lavorare sodo sabato e domenica e l’appartamento sarà pronto per lunedi.
Nel frattempo dalla Polonia Dmitry raccoglie le foto dei documenti degli sfollati, c’è un dubbio con un documento di un bambino,
è una complicazione per la prenotazione del volo, quasi rassegnato chiamo il call-center Ryanair dove da Milano, Giulia l’operatrice, mi ascolta, capisce, mi mette in attesa, risolve il problema: voli confermati. Giulia Fantastica, ho fatto pace con i call-center.
Lunedi mattina si parte da Rzeszow per Krakow, negli enormi zaini gli effetti personali, sono quelli più cari che manterranno il legame con la propria terra di Ucraina.
La mente di queste persone si porta dietro la casa distrutta, gli amici rimasti, la paura, le bombe.
Dmitry, russo di San Pietroburgo, nasconde il suo disagio per quello che sta accadendo, ha fatto la sua scelta già alcuni anni fa trasferendosi in Polonia con la famiglia.
Saluti, abbracci, pianti, ringraziamenti, Marek sembra imperturbabile, dissimula sicurezza per non far preoccupare le famiglie, ma è commosso, una nuova vita attende queste persone in Italia.
Domani ricomincerà ad accogliere in Polonia altre mamme e bambini.
Barbara ha scelto di fare viaggio con le famiglie e li rassicura, racconta della nostra gente e la terra cuneese.
Aeroporto Krakow: i trolley da cabina prenotati on line su Ryanair effettivamente non sono tali ma enormi zaini che pesano 30 kg.
All’entrata dell’aereo le due Hostess Ryanair in un primo momento non accettano l’imbarco, Barbara le convince, le hostess si commuovono e acconsentono l’imbarco.
Grazie Ryanair, anche tu hai un cuore buono!
Aeroporto Caselle, tarda serata: il volo è atterrato, controlli della Polizia di Frontiera alla quale Barbara consegna i documenti, le referenze, spiega il problema del documento, gli agenti sono comprensivi, capiscono la situazione, danno istruzioni e lasciano uscire il gruppo.
All’uscita incontriamo il gruppo, ci salutiamo, cerchiamo di trasmettere sicurezza e tranquillità, perché, più che di parole, di questo le persone hanno bisogno.
Partiamo dopo mezzanotte per Cuneo con un auto e l’ormai famoso Conibus, arriviamo nella notte in hotel messo a disposizione da Giorgio e Stefania che ci attendono e accolgono le famiglie stanche, riposeranno alcune ore.
Martedì mattina affidiamo le famiglie alla Caritas diocesana, dopo i controlli sanitari vengono accompagnate dai volontari in appartamento dove vengono sistemati, aiutati, accuditi.
Non hanno bisogno di essere consolati, lo sguardo è fiero, il viso dei bambini inizia a rilassarsi, i loro occhi finalmente si illuminano.
Saranno seguiti e accompagnati dai volontari nel loro percorso di integrazione.
Siamo tutti stanchi, ma qualcosa di buono l’abbiamo fatto.
Inizia una nuova vita. Il nostro Piemonte, la nostra provincia accolgono, andiamone tutti orgogliosi».
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