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Addio a Vittorio De Scalzi: 22 anni fa inaugurava la nuova piazza Maggiore con i suoi “New Trolls”

Il musicista è scomparso all’età di 72 anni a causa di una fibrosi polmonare

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Addio a Vittorio De Scalzi: 22 anni fa inaugurava la nuova piazza Maggiore con i suoi “New Trolls”

De Scalzi (secondo da destra) sul palco di piazza Maggiore nel 2000

24/07/2022 - 11:52

«Per inaugurare la nuova veste della piazza Maggiore di Mondovì, il Comune ha scelto un evento unico. Sabato 23 settembre uno dei gruppi più apprezzati della musica leggera italiana eseguirà un concerto che non si era potuto realizzare trent’anni fa ed ora possibile grazie alla tournée portata in giro dai New Trolls: il Concerto grosso». Così Provincia granda nel 2000, quando Vittorio De Scalzi, leader e fondatore del gruppo, venne a Mondovì invitato dall’amministrazione comunale guidata da Riccardo Vaschetti. L’occasione fu la “nuova” piazza Maggiore che ancora oggi ha l’impianto allora pensato, cioè senza le aiuole ed il verde centrale che l’avevano caratterizzato fino ad allora.

 .  Cantante, chitarrista, autore e fondatore della storica rock progressive, il noto musicista aveva 72 anni ed era stato colpito da fibrosi polmonare dopo la guarigione dal Covid-19. Negli ultimi giorni le sue condizioni si erano aggravate. A dare la notizia sulla sua pagina Facebook è stata la moglie Mara insieme ai figli Armanda e Alberto: “Vittorio De Scalzi ci ha lasciato, ha raggiunto la sua Aldebaran. Grazie a tutti per l’amore che in tutti questi anni gli avete dimostrato. Continuate a cantare a squarciagola ‘Quella carezza della sera’…lui vi ascolterà” scrive la famiglia.

Il gruppo è stato autore anche di “Miniera”, “Signore io sono Irish” e tanti altri successi. In piazza Maggiore c’erano anche un altro componente storico dei “New Trolls”, Alfio Vitanza (batteria). De Scalzi, nella sua lunga carriera, ha collaborato con artisti del calibro di De Andrè, Bindi, Endrigo, Dalle, Zero, Fossati, Baglioni, Vanoni, Mina Oxa, Bertè. E’ naturale, dunque, che nei suoi concerti ci fossero, come a Piazza, omaggi musicali, ma anche poetici. Con “Concerto Grosso” si era messo in musica Shakespeare: “Morire, dormire, forse sognare”, parole immortali dell’Amleto per celebrare un mito come Hendrix.

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