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Garessio: ancora attacchi dei lupi alle greggi - Gli allevatori: «Così non è possibile andare avanti»

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Garessio: ancora attacchi dei lupi alle greggi - Gli allevatori: «Così non è possibile andare avanti»

La foto di una delle carcasse pubblicate su Facebook dall'allevatore Paolo Sappa

29/09/2022 - 15:37

di m. b.

“Questo è quanto deve vivere un allevatore”. Lo ha scritto giovedì sulla sua pagina Facebook Paolo Sappa, titolare dell’agriturismo del “Duduro” a Garessio e dell’unico e ultimo allevamento di pecore garessine, che in questi giorni è stato vittima di un attacco di lupi. Sei o sette gli animali adulti uccisi, più gli agnelli. Quello alla “Ca’ del Duduro”, all’ingresso del paese, è solo una delle aggressioni subite negli ultimi giorni dagli allevatori della zona, dove si sta verificando una recrudescenza di attacchi. In un altro allevamento è stato ucciso un toro, poi due vacche. E sempre nella zona di Mindino l’altra sera un pastore si è trovato davanti tre lupi, o cani selvatici, che, dopo aver ferito un cucciolo di cane da conduzione, si sono allontanati in seguito all’intervento dei tre cani maremmani. Intanto l'attacco ha causato la morte di una vacca e di due vitelli. Saranno le autorità e il Centro Grandi Carnivori di Entracque ad accertare se si tratta di lupi o di cani inselvatichiti: sono in corso i prelievi necessari ad effettuare le analisi del dna.

«NON PUBBLICO LE IMMAGINE PER IMPIETOSIRE, MA...»
“Posto queste immagini non per impietosire ma bensì perché le istituzioni capiscano che non è un risarcimento che può ripagare il danno – scrive Sappa -. I nostri animali sono sacrificio, impegno, giornate passate al freddo o sotto la pioggia, preoccupazioni durante il periodo dei parti, notti insonni. Non vogliamo vivere di risarcimenti ma del nostro lavoro. Non siamo quelli che gridano allo sterminio del lupo. Siamo noi i primi custodi della biodiversità, nulla ci sta più a cuore. Ma non è più possibile continuare così. Nel solo Comune di Garessio in una settimana sono stati almeno 4 gli attacchi su greggi e mandrie e per ultimo anche l'aggressione ad un pastore reo di aver difeso il suo cane. A voi le conclusioni ma se la montagna muore non date la colpa agli agricoli, abbiamo combattuto con tutte le forze ma ora è veramente troppo”.

IL SINDACO FAZIO: «SIAMO MOLTO PREOCCUPATI»
Il sindaco di Garessio, Ferruccio Fazio, dichiara: “A Garessio siamo seriamente preoccupati. In un giorno si sono verificati non uno ma ben quattro attacchi: all’allevamento del Duduro, poi ai due vitelli uccisi a Valdinferno, ad un toro a Mindino e infine l’attacco diretto al cane che con un pastore stava radunando le vacche. Capiamo tutto, ma non possiamo andare avanti così. A differenza di quanto accade altrove, ad esempio in Francia, Svizzera o Spagna, nel nostro Paese il lupo sa di poter vivere indisturbato, persino nei centri urbani, una situazione molto pericolosa. Mi auguro che nessuno venga assalito altrimenti sapremo chi ringraziare, chi in questi anni ha tutelato a tutti i costi il lupo, mentre dovrebbe essere previsto un contenimento del fenomeno, affinché almeno in ambienti urbani questi animali non possano agire indisturbati”.

  LA REGIONE: «SE GESTIONE SENSATA, CONVIVENZA POSSIBILE»
“In questi mesi abbiamo contattato più volte il Ministero per chiedere un incontro per la gestione del Piano Lupo – dice l’assessore regionale alla Montagna Fabio Carosso -. Mi auguro che il nuovo Governo sulla questione abbia un’attenzione diversa. Abbiamo un censimento fatto in Piemonte ed abbiamo quindi certezza che nella nostra regione c’è una quantità elevata di lupi. È quindi fondamentale trovare il sistema corretto di portare avanti la gestione del lupo: se avessimo un numero sostenibile di animali, due o trecento, non staremmo qui a parlarne, ma siamo più vicini a sei/settecento. Una situazione che non è più sostenibile. Non posso accettare che i nostri allevatori soffrano perché questi animali non sono gestiti. Appena verrà nominato il nuovo ministro dell’Agricoltura solleciterò un tavolo sull’argomento e provvedimenti urgenti. Intanto stasera sarò ad Aosta e domani incontrerò gli assessori piemontesi alla Montagna: sicuramente la convivenza uomo-lupo sarà uno dei temi. Ribadisco: non si tratta di sterminare il lupo ma di non mettere in difficoltà gli allevatori. Sono convinto che con una gestione fatta con buon senso la convivenza sarà possibile. Penso ad esempio a sistemi come quelli testati in Veneto, dove con i proiettili di gomma si dissuadono gli animali selvatici, che si allontanano così dalle greggi. È necessario lavorare perché prima viene la nostra gente e poi il lupo. E la nostra gente non vuole vivere di sussidi ma del suo lavoro”.
“Da tempo invoco interventi per far sì che i nostri allevatori non debbano fare anche le spese della presenza del lupo sul territorio – commenta il senatore cuneese Giorgio Maria Bergesio, Lega -. È tempo di agire con determinazione, come già avvenuto in altre nazioni ed anche in altre regioni italiane. Serve intanto una modifica della legge 157 del ’92 che consenta di intervenire sulla fauna selvatica con un’adeguata selezione, soprattutto per motivi di sicurezza”.
“Dagli allevatori arriva l’ennesima richiesta di aiuto. Basta parole, basta far finta di niente: servono finalmente provvedimenti concreti, che si tratti di lupi o di cani inselvatichiti. Gli allevatori del territorio, già alle prese con caro bollette e rincari in ogni settore, hanno bisogno del sostegno concreto di chi può intervenire”, il commento del segretario della Lega Ceva Alto Tanaro Giorgio Bove.

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