Ceva e Montezemolo: altra udienza per il processo a carico delle cooperative per migranti

Seconda udienza, in tribunale, a Cuneo, per il procedimento penale che trae le origini dall’Operazione “Lino”, condotta dalle Fiamme Gialle della Granda nel 2017 e conclusa nel 2020. L'inchiesta portò alla denuncia e al rinvio a giudizio di alcuni responsabili legali di tre cooperative torinesi, incaricate della gestione di alcuni centri di accoglienza straordinaria (Cas), nella provincia di Cuneo, tra cui una di Ceva, una di Montezemolo e una di Bene Vagienna. La gestione dei centri di accoglienza da parte delle cooperative nasce in virtù dell’accordo quadro stipulato in fase di emergenza migranti che prevedeva erogazioni di fondi a favore di quest'ultime di 34,90 euro da parte della Prefettura per ciascun richiedente asilo ospitato. Come illustrato nel corso dell’istruttoria dal luogotenente della Guardia di Finanza di Mondovì, le indagini cominciarono nel 2017, su richiesta della Procura di Cuneo in quanto la Prefettura del capoluogo aveva ricevuto una segnalazione anonima circa anomalie in alcuni CAS gestiti dalle cooperative.

Lunedì in aula hanno testimoniato perlopiù i dipendenti delle coop che lavoravano in una o più strutture. Tra gli altri il manutentore e l’assistente sociale che si occupò di Ceva. Rispondendo alle domande del pubblico ministero, nessuno ha saputo dire dove fosse conteggiata la presa in carico degli immigrati.