18/11/2022 - 17:52
Ogni anno la terza domenica di novembre si celebra la Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada,un evento globale per ricordare i milioni di persone che hanno perso la vita sulla strada, e per riconoscere la sofferenza delle vittime e delle loro famiglie. La ricorrenza è stata celebrata per la prima volta nel 1995 sotto l’egida della Federazione Europea (FEVR) 10 anni dopo – il 26 ottobre 2005 – la Giornata Mondiale è stata adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite come “riconoscimento per le vittime di incidenti stradali e le loro famiglie. In Piemonte, i dati ISTAT indicano che l'incidentalità è costantemente diminuita negli anni, come su tutto il territorio italiano.
Per raggiungere l’obiettivo europeo del 2020 (una riduzione della mortalità del 50% rispetto al 2010), in Piemonte il numero dei morti sarebbe dovuto scendere sotto la soglia dei 163 morti, rispetto ai 327 verificatisi nel 2010. Diversi i numeri per la terra cuneese dove il tasso di mortalità per incidenti stradali è risultato negli ultimi due anni più elevato di quello regionale e nazionale. Inoltre, differentemente da quello piemontese e italiano, il trend di incidentalità nella provincia di Cuneo registra un netto aumento nel 2021, non solo rispetto al 2020, ma anche rispetto agli anni precedenti: 7 morti ogni 100.000 abitanti nel 2018 (41 decessi nell’anno), appena al di sotto nel 2019 (40 decessi) e nel 2020 (41 decessi), ma un aumento a più di 8 morti ogni 100.000 abitanti nel 2021 (48 decessi). Il 25% circa degli incidenti stradali fatali in Europa è associato al consumo di alcol che compromette le capacità di guida a vari livelli, a partire dalle abilità di base necessarie a tenere la velocità appropriata o compiere azioni come sterzare, accelerare, frenare, che richiedono buoni tempi di reazione.
Nelle zone vinicole, come il territorio cuneese, l’abitudine al consumo di alcol è diffusa: in ASL CN1 il 62% degli intervistati PASSI dichiara di aver consumato,nel mese precedente l’intervista, almeno una bevanda alcolica; il dato è simile a quello piemontese (65%) e significativamente superiore a quello nazionale (56%). A ciò si aggiunge il consumo episodico eccessivo ossia l’assunzione di più di 5 unità alcoliche per gli uomini e più di 4 unità alcoliche per le donne in una sola occasione Il 7% degli adulti residenti in ASL CN1 è classificabile come bevitore. In realtà confrontando i casi, anche quelli recenti, al consumo di alcol fra le cause vanno aggiunti pesantemente l’eccesso di velocità, la distrazione, magari al telefono, e la stanchezza. Non sono pochi infatti i casi in cui le vittime si stavano recando al lavoro.
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