A Fossano rubate le uova di cioccolato per i bimbi malati di tumore. Aziende e cittadini si attivano con una “donazione bis”

Che cosa è accaduto lo spiega Antonello Cravero, segretario dell’associazione di Fossano “Fai entrare il sole nelle case si riposo”: “Le uova raccolte proprio per donarle ai bambini malati di tumore, grazie alla generosità delle due aziende dolciarie di Fossano, Balocco e Maina - sono state rubate insieme a colombe e biscotti da alcuni ladri entrati nel nostro magazzino a Fossano. Evidentemente sapevano che gli scaffali erano pieni proprio in vista delle donazioni pasquali. Eravamo estremamente dispiaciuti ma il buon cuore delle stesse aziende e di molte persone, hanno messo in moto una macchina della solidarietà enorme e super veloce, tanto da permetterci di riavere nuovamente uova e colombe da donare. Per questo il ringraziamento quest’anno è doppio”. Un gesto inqualificabile a cui è stato rimediato subito grazie alla generosità delle persone: uova e colombe sono state ricomprate e portate ai bambini. I doni sono stati portati dal vicepresidente del Consiglio regionale Franco Graglia ai piccoli pazienti ed ai ragazzi del Day Hospital oncologico del Regina Margherita di Torino. “La visita al reparto oncologico - spiega Graglia - è una delle mie “Tappe del cuore”. Guardare gli occhi dei bambini che soffrono e che nonostante tutto sorridono, percepire la forza dei loro genitori è un’emozione fortissima, non facile da tenere a bada. Poi prevale la gioia, per aver portato nelle loro giornate, anche solo un attimo di serenità e spensieratezza. Ed ogni volta è una grande lezione di vita”.

Quest’anno poi, la gioia di aver regalato le uova di Pasqua ai piccoli ricoverati è doppia, visto che fino all’ultimo la donazione è stata messa in forse. “Ancora una volta - conclude il vicepresidente del Consiglio regionale Graglia - la generosità ha vinto e i bambini dell’ospedale oncologico hanno potuto scartare le loro uova, gioire per la sorpresa e gustare l’ottimo cioccolato. Grazie ai tanti benefattori, a questi bambini e alle loro famiglie così coraggiose e naturalmente ai medici che si prendono cura di loro non solo con i farmaci ma anche con una grande umanità”.