Il pronto soccorso dell'ospedale di Ceva
11/05/2023 - 23:12
L’uomo ha dato in escandescenze quando è arrivato nell'ambulatorio della guardia medica. È accaduto all'ospedale di Ceva, nei giorni scorsi. Le due donne, medici di turno di sera, hanno dovuto affrontare l’atteggiamento aggressivo della persona di origine africana già nota ai servizi per i problemi di ordine psichico rilevati in passato. Lui era in evidente stato di agitazione e le due professioniste hanno temuto per la propria incolumità. Si sono chiuse in una delle stanze dell'ambulatorio ed hanno chiamato aiuto. Sono arrivati i carabinieri ed il fidanzato di una delle dottoresse. I militari della stazione di Vicoforte (in servizio quella sera) hanno riportato la calma, mentre l’aggressore è stato ricoverato, poi, a Mondovì. Nei giorni successivi lo stesso uomo avrebbe tentato il suicidio e di nuovo sono intervenuti i carabinieri.
Il problema delle aggressioni nei presidi sanitari è noto, soprattutto negli ultimi mesi. Viene in mente la recente morte della psichiatra di Pisa, uccisa da un suo paziente all’uscita dal luogo di lavoro. Nel corso degli anni, tre omicidi sono avvenuti a carico di operatori sanitari che operavano da soli in presidi isolati di guardia. La Fimmg (Federazione dei medici di medicina generale) ha diramato una nota a firma del segretario provinciale Andrea Gonella per denunciare il caso accaduto alle colleghe cebane e chiedere con forza interventi più incisivi a tutela del personale sanitario. il 3 maggio scorso si è svolta una riunione tecnica in Prefettura a Cuneo per il coordinamento tra forze dell’ordine e direzioni delle Asl Cn1 e Cn2.
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