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Oggi è la giornata mondiale dell'Intelligenza Artificiale

Al professore, giornalista e scrittore Pungitore , già docente al Cigna ed ora al Giolitti Bellisario Paire di Mondovì, abbiamo chiesto a che punto è arrivata la ricerca

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Oggi è la giornata mondiale dell'Intelligenza Artificiale

19/05/2023 - 15:13

Siamo lontani da scenari catastrofici tanto cari alla cinematografia da botteghino, come Terminator e Matrix, e siamo altrettanto lontani dallo sviluppo di una intelligenza artificiale capace di provare empatia o pensare come un uomo. Ma di strada, da quando il matematico Alan Turing ha ideato e costruito un calcolatore capace di decodificare i sistemi di cifratura tedeschi, ne è stata fatta parecchia. E la direzione porta allo sviluppo concreto di un’intelligenza artificiale che sia in grado di interfacciarsi con l’uomo per migliorare la qualità della vita. Il bilancio della strada percorsa lo abbiamo fatto oggi, 19 maggio,  Giornata mondiale dell’Intelligenza artificiale, con Francesco Pungitore, già professore di filosofia Liceo delle Scienze Applicate “Cigna” di Mondovì, attualmente in servizio al "Giolitti Bellisario Paire", giornalista e scrittore esperto in materia oggi al Salone del libro di Torino a presentare il suo libro "Metafisica dell'Intelligenza artificiale".

A che punto della ricerca siamo arrivati? “Oggi siamo in un momento cruciale, quello  in cui dobbiamo sviluppare un sistema di regole a servizio di ciò che andremo a sviluppare. Tre scenari possibili, uno catastrofico, uno ottimista uno realista: il pensiero  scientifico ci deve portare allo sviluppo della soluzione migliore a vantaggio della collettività”.

Come?  "Adattandosi, o meglio, preparandoci a  conoscere a fondo quello che sarà L’intelligenza Artificiale. Lo dovranno fare soprattutto le nuove generazioni, chiamate a condividere il mondo di domani con applicazioni sempre più sofisticate per le quali sarà fondamentale che le conoscano a fondo”.

Sul prossimo numero di Provincia Granda l’intervista al professore che, volendo fare un esempio di dove sia già arrivata l’intelligenza artificiale, ha messo un po’ di sale sulla coda a chi fa il mestiere del giornalista. “Una notizia che come tutte può essere bella o brutta a seconda dei punti di vista. Se lo sguardo è quello del cronista sportivo non sarà soddisfatto: molti giornali, soprattutto in Francia, usano già l’intelligenza artificiale per le cronache sportive dei piccoli campionati. Si inseriscono i dati numerici della partita e viene elaborato anche un piccolo pezzo di cronaca. Certo siamo lontani da un racconto appassionato ed  empatico, per quello, almeno per ora, resta fondamentale la mente umana. Ed è per questa ragione che lo sviluppo dell'intelligenza artificiale non è solo materia scientifica, ma anche filosofica e teologica, un progresso che non può essere ascritto ad un solo ambito del pensare”.

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