05/07/2023 - 11:32
Avere la possibilità di fare investimenti importanti negli ospedali, sostanzialmente portando avanti progetti che dovrebbero essere coperti da fondi statali, per garantire un servizio prioritario come quello sanitario è un traguardo che va oltre le cifre di bilancio. E così il peso, già importante, del mezzo milione di euro che la Fondazione Crc ha annunciato di voler investire per la realizzazione di un reparto di dialisi all’Ospedale di Mondovì è la dimostrazione che la forza di un tessuto economico come quello cuneese, se ben amministrato può fare la differenza. La scorsa settimana il presidente della Fondazione Crc Ezio Raviola ha dato l’annuncio della recente deliberazione (il servizio è on line sul sito di Provincia Granda) durante la presentazione di un altro investimento, quello coperto dalla stessa Fondazione per apparecchiature di ultima generazione destinate alla cura di pazienti neuro vegetativi. “Sono sette anni che ci confrontiamo in Fondazione per decidere sulle priorità nelle quali investire, e quelle sanitarie non sono mai messe in discussione – ha detto Raviola -. Come Fondazione investiremo 500 mila euro per il reparto di dialisi, ma sto lavorando affinché anche la nostra Banca senta il dovere di investire in un progetto così importante per il territorio”. Di sicuro è già garantito un contributo all’impresa dal Comune di Mondovì che negli anni “indipendentemente dal sindaco che lo rappresenta – ha detto Luca Robaldo -, ha dimostrato di credere molto in questo ospedale, non solo a parole ma in sforzi utili a trasformare questa struttura in un modello da prendere ad esempio, non solo come involucro ma soprattutto per contenuto”. L’investimento della Fondazione Crc smorza i dibattiti politici portati avanti negli ultimi mesi sulla necessità di realizzare un reparto così importante in un ospedale nevralgico. Il servizio è a Ceva, dove si è dimostrato di grande utilità ed è perfettamente amministrato dalla struttura del San Bernardino. In merito ai tempi non saranno brevi ma nemmeno troppo lunghi, i primi letti del nuovo reparto potrebbero essere operativi il prossimo anno.
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