17/08/2023 - 20:31
di z.m.
Oltre 24 ore di ricerche, a tappeto fra i boschi della valle Corsaglia, ma il giovane assassino è ancora in fuga. Sacha Chang, 21 anni di Amsterdam è un fuggitivo dalle 16.30 di ieri (mercoledì) pomeriggio subito dopo aver ucciso il padre Chain Fa Chang e l’amico di famiglia Lambertus Ter Horst, che li stava ospitando da giovedì scorso a Montaldo Mondovì. Una lite violenta con il padre che il ragazzo ha colpito più volte con un coltello da cucina. È successo nella stanza dove erano già pronte le valigie per tornare in Olanda. Il volo da Torino era per le 11 di stamattina (giovedì). Ter Horst avrebbe cercato di intervenire ma è stato aggredito a sua volta. Gravemente ferito alla schiena ha cercato di fuggire in strada, i vicini lo hanno visto scappare, e sentito gridare “Oh My God, un’ambulanza”. Parlava poco italiano, ma stava imparando. Sacha lo ha inseguito in strada, mentre un operaio inseguiva lui armato di una spranga. Forse è bastato, Sacha ha lasciato cadere il coltello a terra ed è fuggito.
Ter Horst è stato soccorso dai vicini, poi dal 118 che lo ha trasportato d’urgenza in elicottero a Torino dove è morto poche ore dopo. È iniziata così la fuga di Sacha, nei fitti boschi della montagna attraversata dal fiume che da il nome alla valle. Alle 9 di ieri mattina sarebbe stato visto lungo il corso d’acqua all’uscita di Torre Mondovì, il primo paese a valle scendendo da Montaldo. I carabinieri hanno attivato una massiccia operazione di ricerca, una caccia all’uomo che ha coinvolto unità cinofile e polizia. A lungo è stato usato un elicottero, ma le ricerche aeree non hanno dato risultati.
Il racconto della vicina di casa, Osvalda Regis (nella foto) che è anche la proprietaria della villa che Ter Horst aveva comprato in paese e ristrutturato è il racconto di un’amica. “Incredibile quello che è successo, Bert - così lo chiamavamo in paese - era diventato un amico”. Aveva trovato quella casa tramite un annuncio online: “ci è piaciuto subito, ormai erano quattro anni che trascorreva qui le sue vacanze, Natale, Pasqua e soprattutto estive”. Vedovo, tre figli, Ter Horst era medico. Da giovedì scorso stava ospitando l’amico che era stato compagno della sorella ed aveva già avuto modo di visitare e apprezzare Montaldo. Perciò aveva deciso di portare anche Sacha, qui invece per la prima volta. Erano arrivati giovedì scorso dopo aver fatto visita ai Laghi in Lombardia. “Lo abbiamo visto quando è arrivato - dice Olga - , poi è quasi sempre rimasto chiuso in casa”. Ter Horst aveva spiegato all’amica che il ragazzo stava attraversando un momento difficile, forse a causa di una relazione finita. “Nessuno si sarebbe aspettato una cosa simile – racconta ancora - , quando ho visto Bert in strada ridotto in quel modo mi sono chiesta come mai il padre non fosse accorso in suo aiuto, poi abbiamo capito, è stato orribile”. I figli del medico erano attesi oggi in Italia, a Torino dove si trova la salma del padre. Le ricerche sono durate sino a sera e per ora senza esito.
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