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All’Addolorata l’orgoglio villanovese del primo volo in mongolfiera: da qui partì la voglia di "volo lento" in Italia

La rievocazione di un episodio degli Anni Ottanta: quando il miliardario americano Hubbell si alzò con l’ingegner Orsi

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All’Addolorata l’orgoglio villanovese del primo volo in mongolfiera: da qui partì la voglia di "volo lento" in Italia

John Aimo in volo a Mondovì con il primo pallone aerostatico in Italia all'inizio degli Anni Ottanta

10/09/2023 - 08:38

di g.b.Rulfi

QUESTO ARTICOLO E' STATO PUBBLICATO SULL'EDIZIONE DI PROVINCIA GRANDA DI MERCOLEDì 6 OTTOBRE 2023.

L’orgoglio villanovese nel programma dell’Addolorata 2023. Sarà protagonista della vigilia della festa patronale nel parco di villa Corinna. Una location prestigiosa per un evento eccezionale: il ricordo del primo volo in mongolfiera effettuato nelle nostre zone, con base di partenza proprio nel parco della famiglia Orsi. A rievocare lo storico volo, sabato 16 settembre alle 16,30, saranno Cristina Gallo Orsi con la mamma ed il fuoriclasse del pallone volante John Aimo. Curioso l’evento che, a distanza di tanti anni, pare quasi avvolto nella leggenda.  In tempi in cui di mongolfiere nel Monregalese appena si cominciava a parlare, era stato il miliardario americano Harvey Hubbell a portare la novità che aveva destato parecchio stupore nei villanovesi. Questo personaggio certamente un po’ stravagante e con la fortuna di avere le tasche piene di dollari, si era messo in testa di volare col proprio pallone aerostatico in tutti i paesi del mondo denominati “Villanova”, come la sua città di Newtown. Era un appassionato di mongolfiere dal 1978. Uno dei suoi palloni, il “Chanticleer”, sfoggiava appunto il logo del "Gallo" di Newtown. Avendo conosciuto in America, l’ingegner Gustavo Gallo Orsi, a sua volta grande appassionato di volo, il progetto di compiere un’ascensione in mongolfiera a Villanova poteva considerarsi un fatto compiuto. Grande evento quel giorno. Un privilegio l’opportunità di poterlo “rivivere” attraverso il racconto del maresciallo Vito Albano, allora comandante della stazione dei carabinieri di Villanova. «Davvero una giornata indimenticabile – ricordava Albano -. Ero stato avvisato del volo dall’ingegner Gustavo che aveva voluto mettermi al corrente di quel fatto straordinario che sarebbe avvenuto nel cielo di Villanova e mi ero presentato puntuale nel parco». Così Albano nel giorno stabilito si era recato a villa Corinna ed aveva assistito a tutte le fasi della preparazione, fino a quando il pallone gonfio d’aria calda era stato pronto per staccarsi da terra. «A questo punto – aveva proseguito Albano – l’ingegnere e Harvey Hubbell mi avevano invitato a salire a bordo. Ovviamente non me lo ero fatto ripetere due volte. Era un’esperienza troppo interessante per potervi rinunciare. Così, lentamente, ci eravamo librati nel cielo. Le case, le strade e le piazze passavano sotto di noi, mentre dai cortili, dai balconi e dalle finestre tanta gente ci salutava con le braccia protese e ci seguiva con lo sguardo pieno di meraviglia». Intanto quel “gigante” sospeso nell’azzurro del cielo si spostava lentamente verso Branzola, sorvolava l’abitato e scendeva in un grande prato dove i passeggeri erano atterrati senza grossi scossoni. La soddisfazione per l’impresa felicemente compiuta era stata grande, ma sicuramente il più soddisfatto era stato quel simpatico americano che aveva compiuto l’ennesima “fatica” da aggiungere all’originale palmares del suo invidiabile primato. Gallo Orsi aveva il volo nel sangue. Oltre ad essere stato l’autentico pioniere dei voli in mongolfiera nel monregalese, era un appassionato pilota di aerei da turismo. Spesso partiva da Levaldigi e si faceva un giro a Villanova, sorvolando a bassa quota anche il parco di villa Corinna per un saluto ai familiari. Per i villanovesi l’ingegnere era semplicemente Gustavo. Non per eccesso di confidenza. Solamente perché era uno del paese. Capace di essere semplice ed umile con tutti. Si sentiva il rombo di un motore nel cielo? «Ah, è Gustavo che viene a salutare il paese» diceva la gente. Che orgoglio avere un amico che veniva a portare il suo saluto addirittura dal cielo. Certamente un privilegio come quello di aver ospitato il primo volo in mongolfiera a Villanova.

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