MENU

Mondovì: a rischio 10 progetti finanziati al Pnrr per circa 6 milioni di euro

“Definanziamento”: a causa della rinegoziazione dei fondi ripresa e resilienza

CONDIVI QUESTA NOTIZIA:
Mondovì: a rischio 10 progetti finanziati al Pnrr per circa 6 milioni di euro

Nella foto, il piano ancora grezzo delle Ex Orfane. Uno dei progetti a rischio

04/10/2023 - 22:56

Il piano Fitto-Meloni di rinegoziazione del PNRR prevede di definanziare, totalmente o parzialmente, dal Pnrr, misure per un ammontare complessivo di 15,9 miliardi di euro. Misure che, secondo le intenzioni, si salveranno solo se si troveranno altre forme di finanziamento. In particolare, si andrebbero a “tagliare” 6 miliardi di interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni, 3 miliardi e 300 milioni di investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale; 1 miliardo e 287 milioni euro destinati alle misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrologico. Il Piemonte risulta essere tra le Regioni più penalizzate, con oltre 2 miliardi e 100 milioni di euro di definanziamenti.

LA CAUSA

A causa della rinegoziazione dei fondi del PNRR che sta portando avanti il governo Meloni, sono 56 i progetti a rischio a Cuneo, Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano, per oltre 41 milioni di euro. Per la sola Provincia di Cuneo parliamo di 1544 progetti per un importo di 337 milioni.

INTERVENTI A RISCHIO A MONDOVÌ

Questi gli interventi a rischio a Mondovì:

MONDOVÌ: completamento del polo formativo culturale edificio ex Orfane di via della Misericordia: 2.000.000;

·         MONDOVÌ: riqualificazione area piazza Ellero: 1.340.000;

·         MONDOVÌ: intervento di salvaguardia su infrastrutture idrauliche all’interno del centro abitato: 800.000;

·         MONDOVÌ: interventi di salvaguardia su infrastrutture stradali: 500.000;

·         MONDOVÌ: lavori di manutenzione straordinaria su scuole materne, elementari e medie: 300.000;

·         MONDOVÌ: intervento in strada Vall’Ellero: 200.000;

·         MONDOVÌ: interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico plesso scolastico Sant’Anna Avagnina in via dei Tigli (3 lotti): 390.000;

·         MONDOVÌ: messa in sicurezza del Teatro Baretti di corso Statuto: 130.000;

·         MONDOVÌ: ampliamento e messa in sicurezza scuola primaria Borgo Aragno di corso Milano: 130.000;

·         MONDOVÌ: intervento sulla scuola primaria Trigari di via Manassero: 130.000;

I COMMENTI

Nelle prossime settimane molte amministrazioni locali potrebbero scoprire di avere a bilancio soldi per interventi del PNRR, che invece non ci sono più. Il presidente dell’Anci Antonio DeCaro ha commentato così: “Della proposta di definanziamento da parte del governo non si capisce la ragione. Parliamo di opere cruciali per le nostre città, interventi per le periferie che potranno risanare situazioni sociali ed economiche difficili: perché dobbiamo metterle a rischio con un cambio immotivato della fonte di finanziamento? Al ministro abbiamo anche segnalato il rischio grave di suscitare un clima di sfiducia dei cittadini verso lo Stato, visto che si crea incertezza laddove noi sindaci avevamo assunto impegni rigorosi con le nostre comunità”.

«Mentre rischiano di venire sacrificati progetti importanti che i nostri Comuni contavano di realizzare con i fondi PNRR e che in molti casi sono già in stato avanzato di realizzazione, il Presidente Cirio è silente-commentano a nome del Gruppo regionale Pd il vice Presidente del Consiglio regionale Daniele Valle e il consigliere regionale Maurizio Marello -. Non una parola di preoccupazione né l’annuncio di un’iniziativa. Perché Cirio non si fa sentire? È d’accordo che vengano definanziate opere in Piemonte per 2 miliardi di euro, tra le più utili alla cittadinanza? Perché far saltare anche progetti che non sono in ritardo sui tempi di realizzazione? Un’amministrazione corretta dovrebbe togliere i fondi a chi è in ritardo, non ai Comuni virtuosi piemontesi. E non ci si nasconda dietro alla proposta di Fitto di utilizzare i fondi di Coesione europei per tappare il buco: intanto, perché l’80% sono destinati al Sud e per il Nord Italia non c’è capienza; inoltre se si utilizzano altri fondi europei per pagare i progetti del PNRR, non resterà più nulla da impiegare per le altre progettualità.  Peraltro, la Presidente Meloni e il ministro Fitto nei loro interventi al Festival delle Regioni non hanno fugato dubbi e incertezze. Mentre il caro-inflazione sta mettendo in forse la realizzazione di tante case ed ospedali di comunità, ecco che nuove criticità stanno per esplodere sui vari territori. La Regione Piemonte non può prendere ancora tempo e osservare passivamente tutto ciò».

«L’elenco dei progetti a rischio ‘taglio’ è davvero impressionante e riguardano la scuola, la cultura, lo sport, la prevenzione del dissesto idrogeologico nonché interventi di ristrutturazione si importanti edifici-aggiunge il consigliere Maurizio Marello. Forse da Roma non si stanno rendendo conto dell’impatto territoriale di questa decisione. Bisogna mobilitarsi affinché questa ‘sforbiciata’ proposta dal Governo non venga a pregiudicare opere che non solo sono già state progettate ma in vari casi realizzate o in via di realizzazione. È inspiegabile che si voglia penalizzare i Comuni che hanno lavorato bene, rispettando i cronoprogrammi, facendoli passare da una situazione di certezza, quella del Pnrr, ad una situazione di incertezza sulle coperture dei progetti cambiando la fonte di finanziamento».

Ulteriori informazioni sull'edizione cartacea

Edicola digitale

Sfoglia

Abbonati

LE ALTRE NOTIZIE

Powered by Gmde srl