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31/10/2023 - 13:29
“Una cerimonia, come da accordi con la comunità ebraica di Torino, si svolgerà in maniera semplice, ma sentita: l'albero in ricordo della famiglia Castagnino è stato piantumato nel cortile dell'Anna Frank ad ottanta anni di distanza dal gesto coraggioso in anni terribili”. Così il sindaco di Mondovì Luca Robaldo al termine dell’evento organizzato dal Comune nel giardino della scuola “Anna Frank”. La proposta era stata avanzata dai consiglieri del centro sinistra Cesare Morandini, Laura Gasco e Davide Oreglia, attraverso un ordine del giorno presentato nei mesi scorsi ed approvato dal consiglio comunale all’unanimità. Si parla della famiglia di Giovanni Castagnino che accolse e protesse per un anno e mezzo l'ebreo Marco Levi, direttore della Ceramica "Vedova Besio e figli" nel periodo 1943-1945.
LA STORIA
Giovanni Castagnino, nato a Mondovì nel 1886, carbonaio e agricoltore, noto per la sua generosità nell’accogliere i viandanti, nascose nella sua casa, a rischio della vita ed in forma disinteressata, per diciannove mesi, dall’ottobre 1943 all’aprile 1945, l’ebreo Marco Levi, direttore della fabbrica di ceramica Vedova Besio e Figlio, già colpito dalle leggi razziali del 1938, salvandolo dalla deportazione in Germania. Insieme a Giovanni Castagnino, la sua famiglia: la moglie Maria, le quattro figlie bambine, la sorella Marietta e il fratello Luigi. La casa era isolata, nei boschi sopra Fontane, a Campi Manera, frazione di Frabosa Soprana. Durante il rastrellamento dell’inverno del 1944 Marco Levi fu nascosto in un anfratto poco distante, e sfamato da Maria con rocamboleschi stratagemmi per non destare sospetti. La famiglia subì diverse perquisizioni delle truppe tedesche, che misero più volte sottosopra la casa tenendo il mitra spianato su Giovanni e Maria e sulle bambine, che nonostante questo mai tradirono la presenza di quel giovane uomo che condivideva con loro la frugale vita quotidiana. Evidente è il rischio che la famiglia corse in quell’anno e mezzo, così come sono encomiabili le premure per il giovane ebreo, a cui fu permesso, nonostante la povertà della famiglia, di rispettare le norme alimentari ebraiche (usando ad esempio il tarassaco come “erbe amare” per il pranzo rituale della Pasqua).
GIUSTO TRA LE NAZIONI
In Italia più di 700 persone hanno ricevuto l’onorificenza di Giusto tra le Nazioni (uno su tutti: Giorgio Perlasca), rilasciata dall’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme “Yad Vashem” a tutti coloro che, pur non di religione ebraica, si siano prodigati per la salvezza degli ebrei nel periodo 1939-1945 in tutta Europa. Tra i primi a riceverla, Oskar Schindler, nel 1962.
Il dieci novembre 2021 il nipote di Marco Levi, Guido Neppi Modona, ha inoltrato la richiesta del riconoscimento di Giusto tra le Nazioni per Castagnino e per la sua famiglia, allegando la necessaria documentazione. E’ attualmente in corso la fase istruttoria della pratica.
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