06/11/2023 - 20:19
Il disastro in Toscana dei giorni scorsi a causa del maltempo e della tracimazione di fiumi e torrenti recita le stesse caratteristiche elencate tante volte, anche in Piemonte. Strade interrotte, insieme ad autostrade e linee ferroviarie bloccate. Danni incalcolabili agli edifici pubblici, privati e ai capannoni industriali. Attività messe letteralmente in ginocchio. Nell’anniversario numero 29 dell’alluvione 1994 (articolo in altra parte del giornale) c’ un dato che colpisce e riguarda la “Granda”. Con un consumo netto di 179 ettari, la provincia di Cuneo diventa la prima provincia piemontese per consumo di suolo fra il 2021 e il 2022, superando
Torino (168 ettari) e staccando di molto le altre Province (Novara ferma a 99 ettari, Alessandria 71 ettari, Vercelli 38 ettari, Asti 27 ettari, Verbano-Cusio-Ossola 18 ettari e Biella 17 ettari). È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Cuneo sul Rapporto 2023 dell’ISPRA sul consumo di suolo in Italia.
È come se nell’arco del 2022, spiega la Coldiretti, fosse stata “artificializzata” nella Granda una superficie equivalente a ben 250 campi da calcio. Un primato che porta il totale di suolo occupato da superfici artificiali in provincia di Cuneo a 36.659 ettari, il secondo dato più alto della Regione dopo la Provincia di Torino (58.483 ettari).
Il Piemonte è tra le Regioni italiane in cui, in termini di nuovi consumi, il processo di consumo di suolo risulta più marcato, precisa ancora la Coldiretti Cuneo, con valori peraltro disallineati rispetto alle dinamiche demografiche: per ogni abitante in meno in Piemonte, negli ultimi dodici mesi si sono infatti consumati 332 metri quadrati di suolo, valore in linea con il dato nazionale di 343 metri quadrati.
“Il nostro Paese - evidenzia Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo - deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo delle aziende agricole. Svuotare i nostri territori, dalla montagna alla pianura, da chi se ne prende cura, li presidia quotidianamente e li tutela, avrebbe conseguenze disastrose sull’ecosistema e sulla biodiversità, ma anche sulla tenuta idrogeologica”. Fabiano Porcu, direttore di Coldiretti Cuneo: “La perdita delle campagne pesa anche sull’approvvigionamento alimentare in un momento in cui la perdurante incertezza sui mercati internazionali provoca difficoltà negli scambi commerciali favorendo le speculazioni. Occorre accelerare, quindi, sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.
I COMUNI
A livello comunale, il maggiore incremento di consumo netto di suolo più elevato nel 2022 è avvenuto a Roddi (32,8 ha) davanti a Novara (27,7) e Tortona (19,3). Poco staccato Cherasco (18,8). Distanti gli altri Comuni della Granda che hanno «mangiato» più terra: Alba (13,4), Cuneo (7,5), Fossano (6,6), Caraglio (4,3), Saluzzo (4), Barge (3,8), Savigliano (3,3), Niella Tanaro (2,9) e Bra (2,6). A Mondovì i valori sono più bassi: 1,84 ettari, a Ceva (1,75).
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