08/11/2023 - 07:31
“Il presidente della Provincia decreta di indire le elezioni dei 12 componenti il Consiglio provinciale della Provincia di Cuneo il giorno 17 dicembre 2023, dalle ore 8 alle ore 22, individuando per lo svolgimento delle operazioni di voto il seggio 1 costituito presso la Provincia di Cuneo, Centro Incontri, Corso Dante 41 a Cuneo; - la sottosezione 1 distaccata in Roddi, presso la sede del reparto viabilità, via Morando 4/D; - la sottosezione 2 distaccata in Mondovì presso la sede del reparto viabilità, via Baretti 14; - la sottosezione 3 distaccata in Saluzzo presso il Quartiere (ex caserma Musso) - Sala Tematica, piazza Montebello 1”.
Se la conferenza Stato – regioni in programma oggi (mercoledì 8 Novembre) non avrà nulla in contrario, in pratica fra un mese sindaci e amministratori comunali andranno ad eleggere il prossimo consiglio provinciale perché la consultazione è di “secondo livello”, quindi a loro riservata. Luca Robaldo, attuale numero uno dell’ente provinciale, ha firmato il decreto martedì sera.
Perché questa decisione? Il decreto lo speiga con linguaggio burocratico: “Ai sensi dell'art. 1, comma 79 lett. b) della legge V, modificata nel 2016, l'elezione di tale organo è indetta e si svolge entro novanta giorni dalla scadenza per fine del mandato ovvero dalla decadenza o scioglimento anticipato degli organi provinciali”. Che cosa vuol dire? C’è una norma Covid che prevede, dove nel 2024 vada a votare oltre il 50% dei Comuni, di posticipare le Provinciali dopo le amministrative. E il governo non si è mai pronunciato diversamente. Per questo oggi la conferenza Stato – regioni dovrebbe esprimere un parere e il decreto provinciale è stato firmato l’ultimo giorno utile, come dice la legge. Se giungerà un’interpretazione contraria, il presidente Robaldo potrà revocare il provvedimento firmato martedì sera. C'è da dire che il Governo dà interpretazioni, ma poi sono i presidenti a poter decidere. Tradotto? Vedremo che cosa dirà "la politica cuneese".
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