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Mondovì, “palo per telecomunicazioni 5G” a Rifreddo: questione aperta, con oltre 300 firme contro e l’incontro tra ditta e Comune

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Mondovì, “palo per telecomunicazioni 5G” a Rifreddo: questione aperta, con oltre 300 firme contro e l’incontro tra ditta e Comune

L'incontro convocato dal Comune, mercoledì sera, all'Acli di Rifreddo

09/11/2023 - 09:56

di Gianni Scarpace

Ora arriva la seconda fase del "resistiamo" in cui il Comune, venerdì 10 novembre, incontrerà in un faccia a faccia che si annuncia “complesso”. La “battaglia” per l’antenna telefonica tra Rifreddo e Gratteria attende gli sviluppi. Mercoledì sera la certezza di avere oltre 300 firme sulla petizione che si dice “non d’accordo” con la nascita di un impianto con un palo alto 32 metri in via dei Pignolli (leggi qui) deputato, quasi certamente, ad ospitare trasmettitori “5G”. Erano sul tavolo del Circolo Acli di Rifreddo, di fronte al sindaco di Mondovì Luca Robaldo che ha fatto il punto della situazione insieme a buona parte della sua giunta comunale (presente anche Enrico Rosso, dell’opposizione in Comune e Franco Graglia, vice presidente del consiglio regionale) e oltre un centinaio di monregalesi in attesa degli sviluppi.

La storia di ieri dice che la società Inwitt (lavora nel mondo delle telecomunicazioni per i servizi da fornire ai maggiori partner italiani ed europei) ha chiesto al Comune di installare il palo. L’ente pubblico, “obtorto collo”, ha rilasciato il permesso in virtù delle norme per le quali la società opera “in deroga” e, nonostante il parere della commissione edilizia, i lavori sono iniziati. Il sindaco Robaldo ha emesso un’ordinanza, nei giorni scorsi, che ha bloccato i lavori. Dal punto di vista normativo è appellabile senza dubbio dalla Inwitt, la quale ha fatto sapere, attraverso i legali, che attende la revoca dell’ordinanza per poter ripartire con i lavori in virtù di leggi nazionali che glielo permettono.

La storia di oggi dice che sul campo, però, ci sono le richieste dei residenti, questioni di salute pubblica (non così certe perché pare non ci siano studi accreditati sulla nocività del 5G, se sarà quello lo scopo), vicinanza con un elettrodotto già presente, possibili accordi con la A6 Torino – Savona perché il servizio sarebbe a beneficio dell’autostrada, l’innesto di ripetitori su antenne già presenti. Insomma una serie di possibili soluzioni che saranno messe in campo durante l’incontro. Se, invece, ci sarà il muro contro muro, spetterà alla giustizia amministrativa (Tar e Consiglio di Stato) dirimere la questione, sempre che si vada avanti con blocchi contrapposti. Ci sono precedenti: a Carrù l’ente è arrivato ad un accordo ponendo una nuova antenna su terreno comunale, ma ogni caso è a sé. A Mondovì altre tre richieste di installazione per pali per le telecomunicazioni, sono arrivate in comune, alcune dalla stessa società, tra queste una al Borgato e una su un tetto in mezzo a Breo. In tutto a Mondpvì ci sono già quattro installazioni 5G.

Intanto la raccolta firme (uno dei promotori è Adriano Bonardi) prosegue anche nei prossimi giorni: si può aderire recandosi allo sportello del cittadino del Comune di Mondovì.

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