INTRODUZIONE
Davide Manfredi
19/01/2024 - 16:25
Ci sono tante rubriche, trasmissioni televisive, network che ci danno indicazioni sul benessere e di come raggiungerlo. Perché parlarne ancora? Quando si parla di benessere arriva alla mente una serie infinita di sensazioni, di idee, di situazioni piacevoli personali, ognuno di noi ha la sua idea, il suo obbiettivo per raggiungerlo più o meno impegnativo, o se non sa come fare trova indicazioni nel web attraverso le parole di un motivatore che ti fornisce strategie per un benessere più o meno certo. Anche le aziende hanno il loro stato del benessere per i loro lavoratori e in questo contesto si parla di work life balance di welfar. La definizione sulla Treccani definisce benessere come lo stato di salute generale basato non soltanto sull’assenza di patologie, ma anche sulla capacità di presenza fisica essenziale, e su un equilibrio psico-emotivo che tende alla positività.
Se parliamo di benessere ognuno ha la sua idea e fornisce il suo personale significato.
In generale il benessere (tutto attaccato) ha uno scopo: quello di stare bene, di compiere azioni per raggiungere come obbiettivo uno stato positivo. Lo puoi ricercare ovunque, nella salute, nella capacità fisica, nello stato emotivo positivo, nello stato economico, nella libertà personale, nella aggregazione con altri, nel benessere aziendale, nello stato sociale. Inoltre possiamo aggiungere che il benessere ha una caratteristica intrinseca di positivo e negativo che crea un movimento degli opposti cioè dal benessere (positivo) al malessere (negativo) e viceversa, un andamento continuo senza sosta generato dalla idea che allo stato di benessere si tende e dallo stato del malessere si fugge.
Come si vede con il benessere ci sono così tante (sospensione) cose da fare. Una strategia semplice a volte utilizzata, consiste nel semplificare il campo di azione, decidendo di un settore in cui applicarsi e cercare il benessere positivo in campi più ristretti. Questo lo hanno capito molti guru e motivatori, cercando di focalizzare il più possibile le capacita del ricercatore su stati ristretti di benessere, il web è pieno di motivatori che insegnano il raggiungimento di obbiettivi positivi.
A mio avviso esiste anche un altro approccio al benessere (tutto attaccato) e lo posso definire con la parola dal significato quasi opposto, il ben-essere (staccato), questo piccolo tratto tra ben ed essere è significante.
Il ben-essere è essere in uno stato di grazia e di equilibrio a prescindere da cosa fai, non è legato ad una azione, un luogo, ma al tuo essere in quel luogo, essere in quella azione, essere in quel contesto, e fa la differenza. Dipende da Te, non dalle condizioni attorno a Te. Quello che puoi fare lo fai per te, attraverso di te, con lo sviluppo delle tue qualità e talenti rendendoti autonomo, autorevole, attento. Attenzione non è egoismo, è equilibrio.
Quindi il ben-essere ti appartiene già, è dentro di Te, lo devi solo ritrovare. Lo puoi sentire come sensazione nel corpo, diviene una constatazione pratica di come ti senti, una attenzione al livello di felicità e vita dentro di te, senza che il tuo stato dipenda dall’esterno o da altri. Il ben-essere assomiglia di più ad uno stato di equilibrio che non ad uno stato positivo. Lo stato positivo è sbilanciato, ad esso seguirà senz’altro l’opposto quello negativo, è una legge della natura, lancia una mela in aria, prima o poi ritorna verso il basso. Lo stato di equilibrio del ben-essere non è uno stato passivo, è l’opposto, è uno stato attivo di espansione di gioia di calma viva, non ti puoi sbagliare!
Continuamente nella nostra vita cerchiamo equilibrio, cerchiamo amore, ma spesso come accade nelle azioni del benessere (quello tutto attaccato) lo cerchiamo fuori o aspettiamo che qualcuno ce lo consegni. Certamente non si disdegna una bella spa dove fare un bel massaggio e ricevere trattamenti, un viaggio, una lettura di un bel libro, per alcune donne e anche uomini (non me ne vogliano) è l’appuntamento settimanale dal parrucchiere, prendersi cura del corpo, praticare sport, per altri è guidare una bella auto, fare soldi, nulla di sbagliato anzi tutto serve. Certamente sono tutti approcci al benessere positivi, sono comunque strategie che cominciano ad essere strette obsolete per quegli individui più attenti ai quali mi rivolgo, così che si comprende il malessere del benessere (tutto attaccato) che in fondo in tutto questo benessere non siamo felici che Il benessere come lo conosciamo (tutto attaccato) non è stabile, qualcuno te lo può portare via.
Dunque un bel dilemma, come fare? E’ possibile attivare lo stato stabile di equilibrio? E’ complicato, difficile? Bisogna essere speciali? Diversi? La bella notizia è no. C’è una possibilità il ben-essere (staccato) proverò a spiegare di cosa si tratta.
Non è filosofia o una idea, lo stato di ben-essere è molto concreta e reale, puoi accedervi facendo delle cose per te, come imparare a respirare, a meditare, imparare a vivere a pieno cosa ti piace e farlo al meglio, imparare a essere se stessi, attivare quelle sensazioni mentre fai qualcosa che ti piace che ti conducono alla presenza essenziale al corpo. Tutto questo ed altro si può imparare passo a passo. Incominciamo a saper che c’è ed è possibile.
Questa rubrica è il mio modo per farvi sapere che c’è la possibilità di ben-essere per ognuno di noi. Scopriremo insieme i modi per attuare il ben-essere, ti accompagnerò in questa esplorazione con la mia esperienza di 25 anni di meditazione e respiro. Parleremo di come fare, quali passaggi pratici utilizzare, esempi di vita quotidiana, come superare i momenti difficili con l’aiuto dell’equilibrio che scaturisce dal ben-essere.
Dunque a presto Grazie a tutti i lettori di Provincia Granda
Davide Manfredi
Nota: nella prossima rubrica di ben-essere con Davide ci avvicineremo all’argomento del Respiro Autonomo: che cosa serve, come si attua, perché è importante, quali benefici porta con sé, perché è importante imparare a respirare.
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