Riproduzione virtuale del laghetto di presa sul torrente Pesio
23/01/2024 - 13:19
"Tutti i gruppi consigliari che compongono la coalizione del 'Patto Civico' sono grati al presidente del Consorzio del Pesio per aver ristabilito la verità. Ci spiace, anzi, che abbia dovuto trovare il tempo anche per queste piccole inezie che la politica cittadina ogni tanto ci regala”. Così i rappresentanti del Patto Civico bollano l’intervento del consigliere comunale Rocco Pulitanò in seno alla querelle nata sul progetto del maxi invaso “Serra degli Ulivi” in occasioen della visita del sottosegretario Patrizio La Pietra (Fdi). Il comunicato stampa e poi la dichiarazione del consigliere comunale Rocco Pulitanò in cui si accusava il sindaco di Mondovì Luca Robaldo di “contrarietà” al progetto, hanno generato prima l’intervento del Consorzio Brobbio Pesio a difesa dell’operato del primo cittadino, poi la controreplica del “Patto Civico”, coalizione che ha portato all’elezione di Robaldo a primo cittadino di Mondovì. Insomma, “Serra degli Ulivi” in questo caso, è diventato un “caso politico”, ambizione probabilmente, ben lontana dalle aspirazioni del Consorzio che lo promuove lo insegue e cerca di realizzarlo: il problema, come sempre, è costituito dalle risorse).
Nella comunicazione del “Patto Civico” si legge: “Il sindaco Robaldo, la Giunta da lui guidata e l'intera maggioranza consiliare monregalese sono fortemente convinti della necessità di realizzazione di Serra degli Ulivi, ribadita in almeno tre occasioni pubbliche, la prima delle quali si svolse il 14 aprile 2022, durante la campagna elettorale delle comunali, presso cascina Becotto e l'ultima il 21 dicembre scorso alla consegna del cantiere alla ditta incaricata dell'esecuzione del primo lotto. Non solo. Per la prima volta un’amministrazione di Mondovì, precisamente il 28 luglio 2022, ha deliberato un sostegno economico al Consorzio stesso con voto favorevole della sola maggioranza e voto contrario delle minoranze. Ecco perché, al Consiglio Comunale successivo, Pulitanò presentò l'ordine del giorno che bocciammo: avevamo già fatto tutto ed egli non se n'era neppure accorto. O, per meglio dire, non si era accorto di aver votato contro e qualcuno glielo aveva fatto notare.
E proprio questo ci conforta perché nei gruppi consiliari di minoranza, nei partiti che li esprimono, così come nei partiti rimasti fuori dall'aula del Consiglio, ci sono donne e uomini coi quali ci confrontiamo quotidianamente, nel rispetto della diversità delle rispettive posizioni e con la consapevolezza che la realtà è una e non la si può distorcere per fini propagandistici".
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