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Veltroni a Mondoví: “La speranza della politica non sta nei social, ma nella bellezza della democrazia”

Festival “Funamboli2024”

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Veltroni a Mondoví: “La speranza della politica non sta nei social, ma nella bellezza della democrazia”

23/05/2024 - 19:40

di g.sca.

Walter Veltroni è stato il secondo protagonista, dopo Gianfelice Facchetti del festival culturale “Funamboli 2024” organizzato dall’associazione “Gli Spigolatori”. Nell’aula magna dell’Alberghiero di Mondovì, giovedì pomeriggio, l’ex deputato della sinistra, ex segretario nazionale, ministro e vice presidente del consiglio con Romano Prodi, ha parlato di “Speranza con la politica”. Il 23 maggio è il giorno scelto per il suo intervento e il primo riferimento, con le domande dei giornalisti Alex Cortazzoli e Marco Turco, non poteva che essere rivolto a Giovanni Falcone ed alla sua azione determinante nella lotta alla mafia, pagata a caro prezzo. “Destrutturò la natura della mafia”, ha detto Veltroni. “Ero da poco direttore dell’Unità - ha aggiunto - e ricordo bene l’emozione e il dolore di quel momento. Non ho mai creduto fino in fono alle teorie complottistiche, tuttavia non c’è dubbio che se la mafia passò a decidere a quelle azioni, qualcosa deve essere accaduto. La mafia si è fatta politica, cercando di condizionare la politica italiana”.

LA POLITICA ED I SOCIAL

Veltroni è netto: “Siamo a 20 anni dall’avvio dei social: stiamo meglio o peggio? Siamo più accoglienti o più curiosi? Assistiamo ai linciaggi, alle giustizie sommarie, al tribunale permanente sempre aperto sui social in cui si giudica senza sapere, senza le conoscenze. E tanti rimangono imprigionati, per primi i ragazzi che sono dipendenti dal cellulare e dai social, ma sono esposti. In Italia ci sono 35 mila ragazzi che si isolano nelle stanze, non escono di casa. il linciaggio, però, è strumento delle dittature, non delle democrazie”. Veltroni dribbla la domanda sul Perchè non ha più fatto politica attiva, ma descrive in modo efficace ciò che è democrazia: “Ho deciso 15 anni fa che il mio impegno era politico, ma ho grande rispetto per la politica, è meravigliosa. È in grado di produrre bene e male contemporaneamente. Siamo alla prima generazione che ha vissuto in democrazia ed in pace, in Italia e in Occidente. Però se prendeste la storia umana e si stendesse e la guardaste dall’alto, si vedrebbe che la democrazia è pezzo piccolo. Il resto è fatto di dittatori, teocrazie, regimi. La democrazia è fatta di se e ma, di forse. Se cadiamo nella trappola “io sono la verità e chi non mi segue è un ostacolo, lí la democrazia finisce”.

LE ELEZIONI

Qualche cenno a Vannacci e a Trump e la conclusione sulle prossime elezioni: “In questa campagna elettorale molti candidati vanno sui social e cercano di apparire giovani usando il loro gergo. I ragazzi, però, per primi, hanno bisogno di qualcuno a cui guardare come esempio attraverso la proposizione della meravigliosa differenza tra sinistra e destra”.

 

 

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