31/05/2024 - 11:07
Venerdì 31 maggio alle ore 18, nella Sala Conferenze del Museo della Ceramica l’ospite del Festival “Funamboli” sarà la giornalista Federica Angeli, celebre per le sue inchieste contro la criminalità organizzata e, in particolare, sulla mafia romana (è sotto scorta da 11 anni). Ad intervistarla saranno il direttore artistico della kermesse, il giornalista Alex Corlazzoli, e la collega di Targatocn Arianna Pronestì. La Suprema Corte di Cassazione il 9 marzo 2023 ha dichiarato il ricorso dell’imputato inammissibile, per cui la sentenza nei confronti di Armando Spada per il reato di tentata violenza privata, consumato il 23 maggio 2013 ai danni della giornalista Angeli, è diventata definitiva ed esecutiva. Condanna alla pena di un anno di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali ed al risarcimento dei danni causati alle parti civili costituite Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e Fnsi. Spada minacciò di morte Federica Angeli per impedirle di portare a termine un servizio sulle infiltrazioni criminali nella gestione degli stabilimenti balneari di Ostia. Anche a causa di questo episodio, da dieci anni la Angeli è costretta a vivere sotto scorta. La cronista di “la Repubblica” è autrice del libro “A mano disarmata” e di altri volumi e sulla sua storia è stato realizzato il film con Claudia Gerini per la regia di Claudio Bonivento.
Che cosa significa parlare di temi legati alla criminalità organizzata, alle mafie anche nei territori dove si pensa di essere quasi immuni?
Non c’è ormai un territorio che sia immune dalla mafia. Soprattutto al nord, dove già dalla metà degli Anni Ottanta, organizzazioni come la ‘ndrangheta e successivamente la camorra si sono “spostate” ed hanno a loro modo creato le succursali ai loro regni ed alle loro modalità di azione. Non c’è, quindi, un territorio immune o quasi immune, soprattutto se parliamo del Piemonte che è una delle terre scelte proprio dalla ‘ndrangheta. Abbiamo assistito anche a scioglimenti di Comuni per l’importante massiccia infiltrazione che c’era stata. Fatta questa doverosa premessa, posso dire che parlare di questi temi in territori dove si sono ben camuffate le mafie tanto da non farsi riconoscere, diventa ancora più importante.
Perché?
Perché nei territori dove storicamente le mafie sono (...)
EDIZIONE DI MERCOLEDì 29 MAGGIO 2024
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