09/06/2024 - 11:09
di g. sca.
Spintoni, insulti e si arriva a quello che, di solito, si definisce “un acceso diverbio”. Qualcuno decide di andare anche davanti ai carabinieri per spiegare i fatti. Sono quelli avvenuti a Mondovì nella notte tra venerdì e sabato, alla vigilia dell’apertura delle urne per la tornata elettorale di Europee, Regionali e Comunali (dove scadono le amministrazioni, non a Mondovì). Scaramucce tra fazioni diverse? Più o meno perchè secondo le prime ricostruzioni, il confronto è avvenuto tra sostenitori dello stesso partito. La questione sarebbe nata per un “diritto-precedenza” ad incollare l’effige dei rappresentanti regionali negli spazi elettorali previsti dal Comune. La scena si svolge vicino a piazzetta Levi, in pieno centro, lungo corso Statuto. Un gruppo accusa l’altro di incollare le foto dei candidati nascondendo le foto dei candidati e viceversa. Comincia la discussione, s’infiamma e sfocia, poi, in confronto fisico. Una fazione si reca anche nella caserma della Compagnia dei carabinieri di Mondovì per spiegare i fatti. Sui cartelloni resta, poi, traccia del confronto. Ora la questione si sofferma su un aspetto. “È possibile - spiega l’Agcom, authority chiamata a vigilare sulle comunicazioni in una nota sul silenzio elettorale- effettuare attività di propaganda elettorale fino alle ore 23:59 di venerdì 7 giugno 2024”. Si tratta di stabilire (anche attraverso l’uso delle telecamere di sicurezza cittadine) a che ora siano avvenuti i fatti. Pare che il confronto sia cominciato prima della chiusura ufficiale della campagna elettorale, il racconto in caserma, invece, dopo la mezzanotte. Intanto i militari dell’Arma valuteranno le immagini delle telecamere dalla Polizia Locale.
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