16/07/2024 - 18:12
«Mi hanno fatto notare come l’appello che ho lanciato insieme a Marattin per un partito liberal democratico unitario fosse in contrasto con la carica di vicesegretario di Azione. Siccome tengo molto a difendere le idee contenute nell’appello, ho rinunciato serenamente alla carica». Così Enrico Costa, deputato di Mondovì, liquida la sua carica ai vertici di Azione (era vicesegretario) a cui aveva aderito siglando un patto politico con Carlo Calenda nell’agosto 2020 descrivendolo così: "Una scelta controcorrente fatta con grande passione e grande convinzione per cercare di costruire e soprattutto cercare di unire quei mondi liberali che si sono per troppo tempo divisi". Costa si è mostrato in disaccordo negli ultimi tempi con la linea del partito guidato da Carlo Calenda. Quest’ultimo vede in Azione il partito da cui ripartire per unire l’area liberaldemocratica e centrista, per Costa invece è necessaria l’unione con Italia Viva di Matteo Renzi per allargare la base. E la conferma di fatto è arrivata dallo stesso Costa con il post su "X" (annuncio ufficiale sabato all’assemblea), anche se Luciano Marattin è sempre stato considerato un po’ “l’eretico” dei renziani. Costa e Marattin ora starebbero ponendo le basi di un nuovo partito lib-dem che sappia andare oltre le divisioni di questi anni. Parrebbero allontanarsi le voci di un rientro del deputato monregalese in Forza Italia.
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