Il sindaco di Mondovì Robaldo all'interno dell'ex teatro sociale prima dell'intervento
29/08/2024 - 12:57
Riceviamo e pubblichiamo dal primo cittadino di Mondovì, Luca Robaldo.
"Voglio rubare qualche secondo del vostro tempo per alcune considerazioni in merito all’apertura alle visite di ciò che rimane dell’ex Teatro Sociale di Piazza.
Detto con sincerità?
Io provo orgoglio da cittadino prima ancora che da sindaco. Perché non è questa o quella Amministrazione ad avere raggiunto un risultato, ma è stata la nostra Comunità.
Riappropriazione
La nostra Comunità si riappropria di un bene che aveva perso e lo fa attraverso un insieme di persone che si sono ritrovate a lavorare (ognuno per la propria parte) a questo obiettivo. Ma come è successo?
Il Teatro - e l’attigua Caserma - erano oggetto delle visite degli “urbex”, i fotografi “esploratori delle cose perdute”.
Le strade erano due: continuare a sbarrare quelle porte o provare a trarre stimolo da loro e dal lavoro di denucia-proposta che svolgono.
Dobbiamo ringraziare la visione ed il coraggio di molte persone se il Comune si è adoperato perché ciò che gli “urbex” vedevano potesse venire apprezzato da tutti e fra queste Paolo Adriano, Luca Olivieri e Sandra Carboni.
Con loro gli Uffici ed i Consiglieri Comunali che hanno votato le delibere che mettevano a disposizione le risorse economiche per intervenire
Valorizzazione
Ora la scommessa è comprendere se questo turismo (esperienziale, direbbe qualcuno) “delle rovine” può rappresentare un volano di sviluppo innovativo affinché la storia della nostra città abbia un futuro.
Noi crediamo di sì. In tal senso ci stanno lavorando in tanti e fra questi Gabriele Campora e Francesca Botto.
Insieme a loro i medesimi Uffici di cui sopra e un po’ di nuovi Consiglieri Comunali che hanno ragionato nello stesso modo dei loro predecessori.
Oltre alla fatica del lavoro c’è stata ovviamente anche quella dell’individuazione delle risorse economiche investite, non poche, utili anche affinché non venisse giù la facciata (che si sarebbe portata dietro le facciate contigue di via delle Scuole).
Il risultato è molto semplice: una struttura caduta in disuso all’inizio degli anni ‘70 e dimenticata (da tanti ma, fortunatamente, non da tutti) oggi è riaperta, divenendo meta di monregalesi e non".
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