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Enrico Costa torna in Forza Italia: “In frantumi la terzietà di Azione". Calenda: “Lui garantista torna nella coalizione che ha introdotto più reati nella storia recente”

La decisione del parlamentare monregalese e la reazione del segretario romano. Tajani (FI): "Bentornato"

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Enrico Costa torna in Forza Italia: “In frantumi la terzietà di Azione". Calenda: “Lui garantista torna nella coalizione che ha introdotto più reati nella storia recente”

Enrico Costa e Carlo Calenda

16/09/2024 - 14:09

«Su Enrico Costa dico questo: che in realtà non è uscito di sua iniziativa dal partito, ma continuava a dire: ‘Se fate questo e quest’altro, io esco”. E siccome un singolo parlamentare non può dettare un continuo ultimatum al proprio partito, gli ho detto con affetto che Azione non è più il suo partito e che avrebbe dovuto trovarsene un altro». In ordine cronologico questa è la prima cosa da riportare nella cronaca del distacco del parlamentare monregalese Enrico Costa rispetto alla sua decisione di un “rientro” nei ranghi di Forza Italia, partito di cui è stato a lungo esponente di spicco prima in Consiglio regionale e successivamente a Montecitorio. La frase è di Carlo Calenda, leader di “azione” ed è stata pronunciata domenica mattina nel corso dell’intervista su Radio 24 concessa alla giornalista Maria Latella, nell’ambito della rubrica “Il caffè della domenica”. Facciamo ancora un passo indietro nel tempo. Costa, due giorni fa, sabato dichiara all’Ansa: “"Se in tre regioni al voto su tre Azione si schiera con il campo largo, è difficile definirla 'terza' e al centro" quindi "da liberale, che ha ottenuto, insieme ad Azione e a Calenda, tanti risultati garantisti sulla giustizia (contrastati dal campo largo), non condivido, ma rispetto questo percorso, che non seguirò. Di certo proseguirò le mie battaglie garantiste con la stessa intensità e passione".  Di fatto annunciando l'addio al partito di Calenda. Costa venerdì avrebbe incontrato il leader di Forza Italia Antonio Tajani. Dopo quell’incontro le dichiarazioni di Calenda a “Radio 24”: «Il nostro è un partito che ha fatto congressi e ha organi decisionali. Quindi, o si sta dentro un partito oppure si decide di andarsene. E siccome questa decisione non maturava mai ma veniva demandata a ultimatum, abbiamo detto a Costa: ‘Buona strada nella destra, siamo felici per te’. Poi non so come farà Enrico Costa, che è un garantista di ferro, a stare in una coalizione che è quella ad aver introdotto più reati nella storia recente. Ma sono fatti che riguardano lui».

Ora (lunedì) c’è l’ufficialità del rientro in Forza Italia attraverso il comunicato stampa rilanciato dallo stesso parlamentare. Eccolo di seguito:
“Sono stato il primo deputato ad aderire ad Azione, ed ho vissuto ogni istante con la responsabilità e la consapevolezza di aver coinvolto tante persone in un percorso ‘terzo’ e liberale. Ho subito con sofferenza la frantumazione del Terzo Polo e le scelte conseguenti che hanno intaccato la terzietà di Azione.  Uno spostamento progressivo dal progetto originario con un pullulare di alleanze a senso unico è per me del tutto innaturale. Non ho condiviso questo percorso e, pur rispettandolo, non posso seguirlo.

Mi sono sforzato di spiegare che Azione era nata all’opposizione del Governo Conte bis, composto dalle stesse forze del Campo Largo, ma le mie osservazioni sono state liquidate come critiche di un insofferente, anziché seri argomenti di discussione.

È sotto gli occhi di tutti che i partiti del ‘campo largo’ hanno posizioni antitetiche rispetto alla linea che abbiamo rappresentato in questi anni. E’ sufficiente pensare alla violente critiche che hanno riservato alle mie proposte sulla giustizia per avere chiara l’impraticabilità di quell’area da parte di chi sostiene una politica garantista. Provengo da una tradizione liberale e intendo impegnarmi al fianco di chi condivide gli stessi valori e principi.  

Con l’adesione al gruppo parlamentare di Forza Italia, che formalizzerò a breve, proseguirò le battaglie garantiste che da sempre conduco. Le convergenze sui temi della giustizia, a partire dalla separazione delle carriere, sono infatti oggettive: lavorerò al fianco di colleghi esperti e preparati con i quali il confronto costruttivo non è mai cessato. Manterrò intatta la mia autonomia di pensiero orientata a tutelare sempre, e non solo quando conviene, la presunzione di innocenza, il diritto di difesa, il giusto processo, la certezza della pena, da non confondersi con la certezza del carcere, la finalità rieducativa della pena. Agli amici di Azione con cui ho condiviso un percorso intenso e a Carlo Calenda, cui mi lega un affetto sincero, auguro il meglio per il futuro e li ringrazio per avermi sopportato e supportato in questi anni”.

«Bentornato nella famiglia di Forza Italia a Enrico Costa. Con il suo autorevole contributo e la sua competenza rafforzerà il nostro impegno per dare ai cittadini una giustizia giusta, nel segno del garantismo che ha sempre contraddistinto FI», scrive su X il leader azzurro Antonio Tajani, legato a Costa da rapporti consolidati nel tempo.

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