PERSONAGGIO
Piergianni Dho, di Villanova Mondovì
20/10/2024 - 11:16
di g.b.Rulfi
Piergianni Dho è un villanovese, capitano superiore di lungo corso. A quel grado è riservato il comando di navi passeggeri di stazza lorda dalle quindicimila tonnellate alle ventimila che abbiano una velocità superiore alle 25 miglia all'ora e navi da passeggeri di stazza lorda superiore alle ventimila tonnellate. Nato ai piedi delle montagne, si era innamorato del mare fin da bambino, leggendo i libri di Emilio Salgari, ed ha navigato per 42 anni, di cui oltre 30 come comandante, viaggiando per mari ed oceani alla guida di navi mercantili e grosse petroliere. Quando è andato in pensione è tornato a Villanova ed abita nella casa che il papà Giovanni, primo sindaco eletto nel dopoguerra a Villanova, aveva fatto costruire all’inizio degli anni ’40 nella zona di San Nicolao, attuale via Roccaforte. Oggi Piergianni coltiva l’orto e si dedica con passione al giardino di casa, ma è sempre pronto ad aprire la valigia dei ricordi per una chiacchierata che spazia da un capo all’altro del mondo. La sua vita è davvero un affascinante libro d’avventura. Racconta: «Mio papà era morto improvvisamente nel ’48 del secolo scorso, quando avevo appena 20 giorni. Avevo frequentato l’asilo e i primi anni della scuola elementare a Villanova, poi, mia mamma si era risposata e così ci eravamo trasferiti a Carcare. Avevo frequentato l’istituto nautico e l’accademia navale di Livorno e poi avevo iniziato a navigare sulla marina mercantile. Ho avuto la fortuna di essere uno dei più giovani comandanti d’Italia, protagonista di un capitolo del libro “Terre blu” pubblicato una ventina di anni fa da Legambiente». Un episodio che gli è rimasto nel cuore in tanti anni di navigazione? «Per puro caso – spiega – comandavo la prima nave che aveva attraversato il canale di Suez, dopo la pace firmata nel 1979 fra Israele ed Egitto. Il canale era ancora in parte ostruito dalla sabbia che era stata portata nell’alveo per impedire il passaggio alle imbarcazioni. Suez lo chiamavamo abitualmente “Marlboro channel” perché in media dovevamo regalare due casse da 50 stecche di sigarette ai funzionari, per evitare pretestuosi e cavillosi controlli burocratici. Passavamo vicini alla città di Ismailia, praticamente al centro del canale per cambiare pilota».
UN MAZZOLINO DI VIOLETTE LUNGO IL CANALE DI SUEZ
«Ricordo che il passaggio della prima imbarcazione, dopo il blocco navale era stato vissuto come un avvenimento straordinario. C’erano centinaia di bambini delle scuole che facevano festa, perché con l’arrivo delle navi tornava la vita normale e riprendevano le attività commerciali. Quando il pilota è salito a bordo, teneva in mano un mazzolino di violette. Mi aveva detto: “Tieni, queste sono per te. Le manda quella classe laggiù”. Avevo salutato gli scolari muovendo le braccia e con una profonda emozione, pensando che quei fiori avevano un grande significato perché avevano sostituito le bombe. Quei bimbi festanti rappresentavano una forte speranza di pace per tutti».
MARE FOSFORESCENTE: LA RARA NOTTE DEI CORALLI
Uno spettacolo suggestivo vissuto durante la navigazione? Ancora il comandante: «Potrei citare la navigazione nel Rio delle Amazzoni o nel mar dei Sargassi, lo spettacolo delle balene alla foce del San Lorenzo o il commercio incredibile che si svolge nel porto di Singapore, ma lo spettacolo che non potrò mai dimenticare è la “notte dei coralli”. Eravamo in navigazione per il golfo persico, oltre l’isola del Madagascar. La notte era nera e stellata. Ad un certo punto il mare si era fatto tutto bianco e, dopo neanche dieci minuti, aveva iniziato a diventare fosforescente. C’era una calma piatta, sembrava che la nave viaggiasse sopra una nuvola. Intanto la distesa d’acqua era diventata completamente fosforescente. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo. Finalmente un vecchio marinaio indiano mi aveva detto: “It’s coral’s night”. Era la notte dei coralli. Un evento che capitava solo una volta all’anno, quando i polipi emettevano uova e seme per la fecondazione e la propagazione della specie. In quel momento tutto l’oceano indiano era fosforescente. Il fenomeno era durato cinque-sei ore e l’ho visto una volta sola in tutti gli anni di navigazione». Il comandante Dho è un’autentica enciclopedia di ricordi, aneddoti, episodi riferiti alla vita di mare. Altrettanti ricordi lo legano a Villanova e alle nostre montagne. Ma questa è un’altra storia.
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